L’inquinamento indoor mette a rischio anche il cervello

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Più l’aria è pulita, più alto è il nostro rendimento: purificare l’aria  ha un impatto positivo anche sul cervello

L’aria inquinata fa male al corpo ma anche alla mente: respirare meglio infatti dà un contributo positivo ai nostri processi cognitivi. E’ quanto apprendiamo da un articolo di Elena Meli sul Corriere della Sera e che noi già su CulturaIdentità vi avevamo detto.

Che l’aria pulita favorisca un rendimento positivo innanzitutto nelle scuole lo dimostra uno studio statunitense, in cui Michael Gilraine ha misurato l’effetto positivo della pulizia dell’aria sul benessere degli studenti, accorgendosi che i voti in matematica e inglese migliorano pressochè immediatamente, registrando lo stesso risultato negli uffici, cosa che ha fatto dire a Gilraine che investire sui purificatori d’aria è il metodo di intervento educativo più semplice e con il miglior rapporto costo-beneficio. Trasponiamo questa situazione nel nostro Paese: la qualità dell’aria delle aule risente dell’affollamento delle classi, del microclima, che è peggiorato dalla scarsa ventilazione e surriscaldamento. Altro che domeniche a piedi e blocco del traffico! Come afferma Alessandro Miani, presidente SIMA, «Le aule sono una casa per i bambini e insegnanti, che vi passano gran parte della giornata: sarebbe perciò indispensabile garantire un’aria pulita e un ambiente salutare in classe, soprattutto perché proprio in età scolare la vulnerabilità agli inquinanti indoor è maggiore».