La Sapienza celebra lo scultore castrocielese Amleto Cataldi

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In occasione dei suoi 720 anni l’Ateneo svela il monumento restaurato dello scultore castrocielese Amleto Cataldi

Nell’ambito dell’evento delle celebrazioni dei 720 anni dalla fondazione della prima università di Roma avviate da Antonella Polimeni, Magnifica Rettrice della Sapienza, si è svolta la premiazione delle ricercatrici e dei ricercatori vincitori di ERC e Marie Skłodowska-Curie Actions 2022 e delle studentesse e degli studenti che hanno ottenuto prestigiosi risultati sportivi. Al termine è stato svelato il Monumento agli studenti caduti della Grande Guerra di Amleto Cataldi, dopo i lavori di restauro a cura della direttrice dell’Istituto centrale per il restauro Alessandra Marino.

In un contesto globale segnato da conflitti diffusi, l’ateneo romano ha ritenuto opportuno dedicare le celebrazioni agli studenti caduti in guerra e lo scultore che seppe rendere loro onore, attraverso la presentazione del “Monumento agli studenti caduti della Grande guerra” di Amleto Cataldi, restaurato e riportato all’originale splendore grazie all’intervento degli studenti ICR-ODP4 diretti da Eliana Billi e Angelandreina Rorro

Amleto Cataldi, nativo di Castrocielo (Fr), è per molti l’ultimo grande artista dell’ottocento italiano, per altri precursore di dieci anni dello stile di Marini e Manzù. Fu un celebrato scultore che deliziò la borghesia europea con i suoi busti e monumenti e adornò città e musei. Di Cataldi sono le due Vittorie Alate sul Ponte Vittorio Emanuele di Roma, le cinque opere della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma tra cui la monumentale Portatrice d’acqua, le tre opere della Galleria Comunale di Arte Moderna di Roma, la Fontana dell’Anfora che adorna Largo Amleto Cataldi presso Villa Borghese, l’Arciere nel palazzo del Quirinale, il Busto di Giosuè Carducci presso la Promoteca del Campidoglio, il gruppo scultoreo rappresentante la corsa, il pugilato, la lotta, il calcio nel Villaggio Olimpico. Amleto Cataldi, amico del Rodin, rappresentò l’Italia a tutte le Biennali di Venezia dal 1907 fino alla sua morte, nel 1930.

La dottoressa Angelandreina Rorro, curatore d’arte contemporanea presso la Galleria Nazionale d’arte Moderna di Roma, docente presso L’Istituto Centrale per il Restauro e alla guida delle direzione lavori per il restauro dell’opera monumentale di Amleto Cataldi, commentando le sorti dello scultore ciociaro nel volume “Cataldi Classico alla Sapienza” pubblicato da Gangemi Editore in occasione della conclusione del restauro, riferisce “ Vissuto a cavallo tra fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento in clima di secessioni ed avanguardie, Cataldi ebbe moltissimi incarichi professionali pubblici e privati, ottenendo una serie di premi e consensi già espressi in vita dalle più prestigiose istituzioni artistiche dell’epoca, ma deriva forse dalla sua duttilità e da questa sua fortuna di committenze, il giudizio che già a partire dal dopoguerra lo decretò “asservito”, obliterandone almeno in parte i meriti. In sintesi possiamo dire che la sua produzione artistica che copre circa 25 anni, è forse ancora poco valorizzata, ma comincia ad essere correttamente studiata e risulta ben rappresentata nelle collezioni pubbliche”.

Sulla scia del rinnovato interesse nei confronti di Amleto Cataldi, sembrerebbe che i tempi siano maturi per una grande mostra sullo “Scultore di Roma” nella capitale! Un evento atteso quanto dovuto!

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