Oggi a Palazzo Ximenes Panciatichi di Firenze presentiamo con Vittorio Sgarbi, Angelo Crespi e gli editori Sandro e Pietro Serradifalco l’edizione 2020 dell’Annuario d’Arte Contemporanea Artisti.
L’evento previsto a Milano a inizio anno prima dello scoppio del Covid viene recuperato nella Capitale del Rinascimento con oltre quattrocento tra pittori scultori e fotografi, censiti attraverso 1200 immagini di opere e approfondimenti in questo volume di ben 1365 pagine e distribuito nei Mondadori Store di tutta Italia.
Tante celebri firme, come quella del grande e compianto Philippe Daverio, di Sgarbi, Crespi e Luca Beatrice fra gli altri, in una lezione tra gli stili del passato e le tendenze più attuali. Artisti è una guida per chi ama il mercato dell’arte tra quotazioni, valutazioni di mercato, dossier e redazionali. E’ come sfogliare quel quadro che ci colpisce, l’opera che vorremmo scegliere per la nostra casa; è sentire il profumo dell’inchiostro e toccare con i polpastrelli le pagine di carta patinata. Nell’epoca dei tik tok non è cosa da poco!
Convogliare questa entusiasta brigata di artigiani dei pennelli è uno dei pregi più apprezzati degli editori siciliani di Art Now che, con passione e bravura, danno visibilità a quel mondo spesso invisibile che opera in silenzio nel proprio studio per creare quell’opera d’arte che, comunque vada, rimarrà immortale. Noi italiani (qualcuno l’ha già detto in passato) siamo popolo di artisti, poeti e sognatori, siamo i creativi del mondo. Nel nostro Paese in ogni famiglia che si rispetti c’è qualcuno che dipinge, anche se questa tormentata passione non l’ha fatta diventare la propria professione. Sono oltre cinquecentomila gli artisti italiani e i più sono sconosciuti, ma tra loro potrebbe nascondersi -chissà- un nuovo Caravaggio.
E allora anche noi di CulturaIdentità sentiamo la stessa esigenza di dare voce a questa Corporazione della Creatività, perché oggi l’Italia, per uscire da questa palude stagnante, deve ricominciare ad investire e a rilanciare la propria bellezza. Qualunque governo commetterebbe reato se non aiutasse e valorizzasse un settore così strategico come è quello culturale in Italia.
Gli oltre 96 miliardi di PIL che il settore cultura produce senza una strategia comune con lo Stato centrale indicano il potenziale anche economico che ruota intorno al mondo artistico. L’arte è una professione che va rispettata perché, tra pennelli e colori, odore di acquaragia e tazzine di caffè, si consuma il sacrificio di tanti lavoratori, che in quanto tali non vengono riconosciuti. CulturaIdentità sarà sempre in prima fila per dare una voce e una casa a questo variopinto esercito di spiriti liberi.