Sono Catherine Brice, Dino Messina, Maurizio Isabella e Giuliano Amato i quattro vincitori del Premio Nazionale Risorgimento 2024.
Verrà assegnato il 29 novembre il Premio Nazionale Risorgimento, edizione 2024, organizzato dall’Istituto per la storia del Risorgimento con il patrocinio del Ministero della Cultura, nato con l’obiettivo di promuovere la conoscenza del Risorgimento italiano e dei fondamentali valori politico-culturali e civili che lo hanno caratterizzato, ma al tempo stesso offrire un riconoscimento tangibile alle personalità, italiane e straniere, che si sono distinte per il loro contributo alla ricerca scientifica e alla divulgazione storica sui temi, i fatti, le figure e le idee che hanno segnato l’Ottocento italiano ed europeo.
I quattro riconoscimenti sono stati assegnati dalle due giurie internazionali a esponenti importanti della storiografia e del giornalismo, distintisi nel corso degli anni per il loro lavoro nel campo della ricerca e della divulgazione storica.
Per quanto riguarda il complesso dell’opera scientifica, il premio è andato alla storica francese Catherine Brice, a lungo docente di storia contemporanea presso l’Institut d’études politiques di Parigi e attualmente professore emerito all’Università di Parigi.
Il Premio alla divulgazione storica è invece andato al giornalista, scrittore e saggista Dino Messina, storica firma del “Corriere della Sera”, giornale dove ha lavorato trent’anni e con il quale collabora con articoli di attualità e cultura.
Il Premio libro dell’anno – riferito alle opere pubblicate, anche all’estero, nel corso del 2023 – è infine andato a Maurizio Isabella, da molti anni docente di Storia moderna presso il Queen Mary College della University of London.
Infine, il Premio speciale della giuria, che è stato assegnato al presidente emerito della Corte Costituzionale Giuliano Amato per il suo volume, pubblicato nel 2023, “C’era una volta Cavour”.
“Attraverso l’assegnazione di questi riconoscimenti – ha spiegato Alessandro Campi, direttore dell’Isri – certamente abbiamo inteso ribadire l’importanza dei valori di unità, libertà e impegno civile promossi durante il Risorgimento e che sono, ancora oggi, il fondamento della nostra identità nazionale.
È questo d’altronde uno degli obiettivi istituzionali perseguito dall’Istituto per la storia del Risorgimento italiano sin dalla sua fondazione nell’ormai lontano 1935. Ma ci premeva anche far conoscere e valorizzare il contributo allo studio del Risorgimento dato ancora oggi da importanti e appassionati studiosi anche fuori dai confini nazionali. Segno che quella fase della storia italiana continua ad essere oggetto di attenzione e ricerca, di riflessione e dibattito, per quanto siano nel frattempo cambiati gli approcci di studio, le metodologie d’indagine e le sensibilità collettive. La storia è per definizione uno strumento di conoscenza e un fattore identitario. Quella del Risorgimento, per un paese come l’Italia, lo è a maggior ragione. E promuoverne lo studio è anch’esso uno degli obiettivi che da sempre persegue l’Istituto.
Questo Premio alla sua prima edizione vuole dunque essere anche un riconoscimento simbolico a tutti i grandi maestri che nel corso dei decenni hanno contribuito ad una conoscenza sempre più dettagliata, critica e obiettiva del nostro passato”. I riconoscimenti verranno consegnati alla presenza del ministro della Cultura Alessandro Giuli, nel corso di una cerimonia che avrà luogo a Roma presso la Sala Spadolini del Ministero della Cultura.