Al Premio Mazzini gli artisti e la loro identità territoriale

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Grande successo di pubblico ieri pomeriggio al Teatro Manzoni, “il salotto di Milano”, per la presentazione del Premio Internazionale Giuseppe Mazzini per le Arti Visive, dedicato a questa figura cardine del Risorgimento italiano a poche ore dalla serata dedicata a Mazzini con il terzo e ultimo atto di “Inimitabili“.

Sono stati premiati oltre 200 artisti con Sandro Serradifalco e la Fondazione Effetto Arte e tante sono state le sorprese. Il Premio, organizzato da Fondazione Effetto Arte in collaborazione con la Fondazione delle Città Identitarie, intende rendere omaggio al pensiero e alla dedizione alla libertà e all’unità nazionale dello storico patriota, celebrando artisti che incarnano, attraverso le loro opere, i valori universali di fratellanza, solidarietà e giustizia. Questo riconoscimento mira a esaltare l’arte come strumento di rinnovamento sociale, sottolineando il ruolo dell’artista come portavoce di ideali senza tempo. Ed ecco allora che sul palco del Manzoni hanno sfilato gli artisti selezionati, con la presentazione al pubblico della loro opera: a condurre la cerimonia il direttore di CulturaIdentità Edoardo Sylos Labini accompagnato dal patron di Effetto Arte Sandro Serradifalco.

Due i fatti da segnalare: il riconoscimento della giovane età di molti talenti, a partire dalla piccola Eunice Bercea (7 anni, simbolo della creatività che dovremmo insegnare ai nostri figli) e di due giovani promesse, entrambe diciassettenni a unire idealmente l’Italia in un unico “abbraccio artistico”, essendo l’una del Piemonte e l’altra della Sicilia. La seconda cosa notevole è stata l’alta rappresentanza, non solo del genio artistico femminile (quasi maggioritario rispetto agli artisti maschi), ma anche delle piccole/grandi perle artistiche generate dai borghi italiani: tutta l’Italia, non solo le grandi città ma anche (se non soprattutto) questi luoghi della nostra storia, dove si è preservata per secoli quell’identità locale che rende meravigliosamente multiforme la nostra italianità: una multiculturalità che ci piace.

Sul palco del Teatro Manzoni per la presentazione del Premio Internazionale Giuseppe Mazzini per le Arti Visive tutti gli stili artistici, dalla pittura alla fotografia al disegno alla tecnica mista, a testimonianza del mare magnum della creatività contemporanea: come ci ha detto Sandro Serradifalco, l’arte è un vasto oceano creativo, fatto di “acque torbide e cristalline, pesci belli e mostruosi, vita e morte, un vasto scenario fatto di pittori, scultori, fotografi e creativi di ogni tipo. Al destino e al loro talento il compito di ottenere il meritato successo”. E agli organizzatori di eventi culturali come lui il compito di catalogare, divulgare – dando quindi visibilità – al talento.

In attesa di assistere alla cerimonia di premiazione effettiva del Premio Internazionale Giuseppe Mazzini per le Arti Visive, che avverrà a febbraio, una degli artisti selezionati dal palco del Manzoni ci ha salutato, anticipandoci per la serata, con un commiato “mazziniano”: l’esposizione del Motto della Carboneria di Giuseppe Mazzini, un tricolore rivisitato in salsa futurista. Lunga vita agli artisti!

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