Quell’espressione un po’ così..con cui ammiravo l’EUR

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Con tutti quei marmi bianchi bianchi ed il travertino, enorme, se ne stava solo soletto dopo chilometri di campagna. Così mi appariva l’Eur quando, da Pomezia, la cittadina dove sono nato e cresciuto, arrivavo speranzoso da ragazzo in autostop a Roma in cerca di una scrittura che mi facesse iniziare la carriera di attore. Non riuscivo a capire quelli che dicevano che l’Eur era brutto: a me è sempre piaciuto.

Con gli anni ho imparato a conoscerli, i salottieri con la puzza sotto il naso che sbeffeggiavano la straordinaria architettura razionalista del Ventennio. Considerando poi il degrado che la nostra Capitale sta vivendo in questi anni, l’intuizione di costruire la città del futuro che collegasse i Fori ad Ostia, la tradizione dell’Impero Romano al mare, simbolo di unione ed incontro ...

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