Scrive libro contro Speranza e cercano di strangolarlo

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È accaduto a Moggio Udinese (Friuli) dove lo scrittore Emanuele Franz, filosofo, saggista, editore e attore italiano domenica 13 giugno sera si trovava a magiare una pizza al ristorante quando un avventore del locale, sulla quarantina, infastidito dalla presenza dell’intellettuale lo ha invitato ad andarsene. Alla richiesta di spiegazioni questi urlava “tu e il tuo libro di merda dovete tacere”. Impassibile, lo scrittore si rifiuta di andarsene e il facinoroso, a pugno chiuso, insiste: “Spacci il tuo libro come la Bibbia ma è solo merda, se non te ne vai ti faccio del male”, a quel punto l’aggressore è balzato al collo del filosofo e ha iniziato a stringere facendo quasi soffocare lo scrittore, nell’indifferenza generale del locale. Ma perché tanto livore verso un libro? E di che libro si tratta?

Emanuele Franz, già noto al pubblico per oltre una ventina di libri sulla filosofia, la storia, e l’analisi sociale, recentemente ha edito un testo critico e spinoso dal titolo “Io nego. Pensiero di un filosofo davanti al Covid” (Audax Editrice) che ha suscitato un mal contento che ha portato a episodi di intolleranza continui. Intervistato dalla nostra redazione Franz racconta che nelle ultime settimane nella zona dove lavora gli insulti in merito al libro sono gradualmente arrivati alle minacce. La commessa di un panificio di Moggio scrive “Franz è libero di negare, e anche di darsi fuoco a casa sua”, una delle minacce fra molte. Ad aprile il culmine si è raggiunto quando degli anonimi hanno stampato la foto del filosofo con la copertina del suo libro, ci hanno scritto sopra a caratteri cubitali “vergogna” e l’hanno esposta su una bacheca pubblica davanti al municipio, nel silenzio-assenso dell’amministrazione locale che, interpellata dallo scrittore, non ha espresso una sola parola di condanna del gesto dicendo che non può interessarsi di ogni cosa. Se l’atteggiamento di una amministrazione di fronte alla messa alla gogna di un intellettuale dissidente è questo, non ci si stupisce poi che un facinoroso, istigato da un clima di giustificazione e minimizzazione dell’intolleranza, arrivi al tentativo di mettere a tacere fisicamente un intellettuale scomodo.

Franz, nel suo libro, ha duramente criticato le normative del Governo e in special modo la gestione del Ministro Speranza, in chiave antropologica e filosofica, ma tanto da infastidire chi non la pensa come lui. Quando si critica, lo si può fare, certamente, con i mezzi che l’intelligenza concede, ma quando si arriva al tentativo di strangolare un intellettuale, con il silenzio dell’amministrazione pubblica, allora significa che, come nel periodo staliniano, si sta perseguitando un cittadino per le sue idee critiche ed il filosofo Emanuele Franz diventa, pur controvoglia, un perseguitato politico.

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