Super Silvio e quel Milan che poteva chiamarsi Inter…

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Super Silvio c’è. Silvio dalle mille vite. Il leone torna a ruggire. Dopo la paura dei giorni scorsi, rivedremo il Cav, anzi lo sentiremo. Oggi interverrà in collegamento alla grande Manifestazione Nazionale di Forza Italia a Milano, “La Forza dell’Italia”, per rilanciare l’azione politica al Governo e ai territori. Il Cav è ancora il protagonista della politica italiana che guarda al futuro. Lo aspettiamo tutti con grande ansia.

Come scrive Francesco Maria Del Vigo sul numero di maggio di CulturaIdentità in edicola da ieri, che presenta due pagine centrali (l’altra a firma di Alberto Ciapproni) dedicate a Super Silvio, il Cav con la sua fama inesausta di aprire corridoi sul futuro “è prima di tutto un inventore”: Milano 2 e Milano 3 (verde, piste ciclabili, rispetto dell’ambiente ma senza esasperare gli automobilisti), la tv commerciale (tutti poi faranno i rispettivi palinsesti prendendo esempio da quel magnifico progetto fatto e finito), il partito politico che in 4 mesi “mette all’angolo la sinistra più aggressiva e sinistra del mondo Occidentale”. Tutte “invenzioni” apparentemente “controintuitive” e per di più generate nel periodo forse peggiore dell’Italia, quello degli Anni di Piombo, freddi, bui, tristi. Ma che poi si sono rivelate assolutamente vincenti, del resto non era Erasmo da Rotterdam a elogiare la follia degli spiriti intraprendenti, quelli che tutti all’inizio considerano dei “matti” ma le cui idee poi gli stessi riconoscono come geniali?

E poi la Cultura. Anche qui numero uno assoluto: il cinema, l’editoria. E lo sport: l’era di Silvio Berlusconi presidente del Milano inizia “al ritmo della Cavalcata delle Valchirie di Wagner, in stile Apocalypse Now”: cambiano le domeniche italiane, cambia la storia del calcio italiano, cambia l’Italia stessa, grazie al Cav e ai suoi rossoneri tra grandi allenatori, innumerevoli vittorie e fuoriclasse assoluti. Italia, dopo la Loren il Milan. Un connubio, quello Berlusconi-Milan, che però ha rischiato clamorosamente di non esistere per via dei cugini nerazzurri…Ce lo racconta Alberto Ciapparoni nel nuovo numero di CulturaIdentità che potete trovare in edicola…

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