Sylvestre, pugno chiuso e Inno di Mameli sbagliato

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A Silvester ridacce li sordi. No, Mario Adinolfi alla fine l’ha toccato piano, il rapper Sergio Sylvestre, l’ex di Amici che alla finale di Coppa Italia tra Napoli e Juventus ha cantato l’inno di Mameli saltando un’intera strofa e alzando il pugno chiuso gridando “No justice no peace” . Su Rai Uno davanti a milioni di spettatori sbagliando l’inno di Mameli col pugno chiuso, manco fossimo a Messico ’68, quando ad alzare il pugno le Black Panthers avevano ragione da vendere: in un ‘epoca in cui non era scontato poter fare quel gesto, loro salirono vittoriose sul podio della XIX Olimpiade.

Ma questo del rapper milionario sembra invece il gesto di quei rivoluzionari da salotto radical chic di cui parlava Tom Wolfe, del tutto avulsi dalla realtà e che, in questo caso specifico, in un’Italia messa in ginocchio economicamente dal Covid-19, tutto potrebbero meno che fare il verso ai #BlackLivesMatter come gli inginocchiati speciali di Boldrini & C. in Parlamento.

Marco Gervasoni gli ha detto via social: “#SergioSylvestre visto il livello, non sfigurerebbe nel governo #Conte accanto a Bellanova e Spadafora. Che livello, il perfetto mix tra la poraccitudine dei 5 Stelle e la violenza ideologica, figlia del comunismo, dei piddini.”

Sylvestre nega di essersi dimenticato le parole dell’Inno di Mameli (“Mi sono bloccato perché mi veniva una tristezza molto forte […] mi sono bloccato ma non perché ho dimenticato le parole”), ma le scuse sono peggio di una pezza d’appoggio…