Tra il lago e i nuraghi la splendida Isili

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Il sindaco Pilia: “La nostra importante tradizione nel rame e nella tessitura va rilanciata”

Isili è un paese del centro-sud della Sardegna che mantiene vive tradizioni artigianali, con paesaggi incantevoli e diversi siti archeologici. Situato a oltre 500 metri d’altitudine su un altopiano nella regione storica del Sarcidano al confine tra sud Sardegna e Barbagie, Isili deriverebbe il proprio nome dal sumerico ISI-LI, dove ISI significa “monte” e LI significa “puro”, “santo”, “alto”. Va notato tuttavia che i sumeri non vennero mai a contatto con la civiltà nuragica, pertanto alcuni studiosi fanno derivare il nome Isili dall’agglutinazione dei lessemi paleo-sardi e d’origine proto-basca is (con il significato di “acqua”, “corso d’acqua”) e ili (con il significato di “insediamento”, “abitato”, “città”).

A partire da un’economia tradizionalmente agricola, Isili oggi ha nel terziario il principale comparto economico, anche se le tradizioni non muoiono mai. Infatti Isili è stata per anni il principale centro sardo per la lavorazione artigianale del rame e oggi il Museo dell’Arte del Rame e del Tessuto (Marate) espone i tradizionali manufatti di rame insieme con i tappeti variopinti, altra famosa espressione artigiana locale.

Al centro di Isili sorge un santuario dall’alto valore storico-artistico, la chiesa di san Giuseppe Calasanzio, realizzata tra il 1661 e il 1737 dai Padri Scolopi, che la dedicarono a Sant’Efisio: sulla facciata sono presenti due portici e un portale ligneo decorato con colonne tortili. Mentre in campagna c’è la chiesa di sant’Antonio di Fadali, risalente al 1500 e dedicata a Sant’Antonio da Padova.

Gli incantevoli paesaggi di Isili sono ideali per il turismo, infatti non sono pochi gli itinerari sia naturalistici che archeologici, da percorrere a piedi, a cavallo o in bici; come già detto, la storia e la tradizione sono vive più che mai a Isili, abitato sin dal Neolitico, come testimoniano le numerose domus de Janas (tombe preistoriche scavate nella roccia tipiche della Sardegna pre nuragica).

L’insediamento nuraghe Is Paras, fra i tanti, rappresenta una delle maggiori eredità della civiltà nuragica, risalente al XV secolo a.C. (età del Bronzo.

Agli insediamenti romani fanno invece capo Bidda Beccia (Borgo Antico), il borgo di Biora e il ponte romano sul Riu Brabaciera (II secolo).

Meritevole a Isili è il lago di san Sebastiano, generato dalla diga di is Barroccus che sbarra il fiume Mannu: al centro del lago su un isolotto c’è una vecchia chiesetta dedicata a San Sebastiano, ma il lago di Is Borrocus consente altresì la pratica di discipline laiche e sportive come trekking, pesca sportiva, escursioni in canoa e biking. Lungo il San Sebastiano si stagliano ripide pareti, falesie di tipo calcareo e di formazione miocenica risalenti a 23 milioni di anni fa, che attirano sia gli amatori che i professionisti di free climbing, che giungono lì da tutta Europa. In tutto il territorio isilese ci sono più di 300 “vie” chiodate da loro, con vari gradi di difficoltà.

A Isili passa il Trenino Verde citato dal celeberrimo scrittore e pittore D.H. Lawrence, tra le figure più emblematiche del XX secolo, che nel suo libro Sea and Sardinia (1921; in italiano Mare e Sardegna, Newton & Compton, 2007) raccontò le sue esperienze di viaggio lungo la Cagliari-Isili-Sorgono.

Il lago di San Sebastiano diventa un set per le riprese di un video musicale, a testimonianza delle ricche suggestioni che possono nascere sul territorio fra arte, tradizione, paesaggio e anche turismo.

Come ci ha detto il Sindaco di Isili Luca Pilia: “Abbiamo molto investito in questi anni anche con la pagina Isili Turismo. Isili ha una tradizione importante nel rame e nella tessitura e vogliamo rilanciare queste due tradizioni, anche con corsi di formazione. Abbiamo avviato un progetto con una scuola di Milano recentemente ospitata, perché vogliamo ricreare una scuola di tessitura proprio qui a Isili. Abbiamo tante iniziative anche per il paesaggio, puntiamo molto sul lago San Sebastiano con punti d’attracco per le barche, la realizzazione di sentirei e la ristrutturazione della stazione storica del Trenino Verde: i risultati li stiamo toccando con mano, perché è aumentata la presenza turistica. Non è facile fare turismo nelle zone interne rispetto alla costa, ma stiamo lavorando bene, abbiamo anche un settore archeologico piuttosto importante e stiamo investendo molte risorse anche qui. Archeologia, storia, ambiente, tradizione, artigianato: su questo puntiamo per garantire sviluppo alle zone interne di una zona che si sta spopolando”.

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