Nella giornata di sabato 3 settembre è stato necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco in Viale di Porta Ardeatina a Roma per il distacco di piccole parti delle Mura Aureliane.
Non è la prima volta che, i Vigili del Fuoco, intervengono in questi particolari interventi di messa in sicurezza dei beni architettonici e artistici del nostro Paese, ricordiamo anche in occasione del terremoto del Centro Italia, i tantissimi interventi di messa in sicurezza svolti dal personale dei Vigili del Fuoco, con l’ausilio di diverse tecniche come i lavori su fune.
E’ proprio la vocazione e l’attenzione dei Vigili del Fuoco, oltre la risposta agli incendi, verso il patrimonio artistico, architettonico e culturale tracciabile nella storia come l’alluvione di Firenze (1966), incendio della Sacra Sindone (TO), i terremoti dell’Umbria 1997, dell’Aquila del 2009 e del Centro Italia nel 2016 ci deve far riflettere per una loro valorizzazione nel breve tempo in un ruolo strategico in questo campo.
L’incuria continua della Capitale, a partire dai continui crolli delle Mura Aureliane con erbacce e arbusti che infestono la cinta muraria del III° secolo e l’incendio che ha interessato il Ponte dell’Industria, la sera del 2 ottobre 2021 a Roma, meglio noto ai romani come Ponte di Ferro, è la dimostrazione di un incuria da parte delle Amministrazioni senza precedenti, la cattiva manutenzione con la presenza di vegetazione secca e rifiuti, ne è la testimonianza deve far riflettere, bisogna costruire una prevenzione che permetta di poter evitare ulteriori danni al nostro patrimonio artistico e architettonico.
Basti pensare, che per problematiche burocratiche, si rischia di perdere il finanziamento dei 22 milioni di euro dal PNRR per la messa in sicurezza delle Mure Aureliane e pensare che sono state costruite in quattro anni, dall’imperatore Aureliano tra il 271 e il 275 per difendere Roma da ogni attacco esterno, lunghe quasi 13 chilometri e attualmente invece divorate da erbacce e da infiltrazione di acqua piovana.
La prevenzione dei rischi naturali ed in particolare dei terremoti, come più volte affermato dalla nostra Associazione, può configurarsi come la più grande opera pubblica del Paese, ma purtroppo constatiamo che i professionisti del soccorso, i Vigili del Fuoco, ancora una volta non vengono presi in considerazione.
E’ quanto dichiara Fernando Cordella, Presidente dell’Associazione Nazionale Professionisti per la Prevenzione e le Emergenze Vigili del Fuoco, realtà associata a CulturaIdentità.
Il Corpo dei Vigili del Fuoco, composto da ingegneri, architetti e geologi, insieme ad altri professionisti del settore può contribuire alla sicurezza del territorio, alla tutela del proprio patrimonio, elaborando fin da subito una pianificazione discendente di prevenzione e di salvaguardia dei beni artistici e architettonici
ll Recovery Art potrebbe servire una volta per tutte ad essere uno strumento di messa in sicurezza del patrimonio architettonico e artistico del Paese accompagnata dalla immediata digitalizzazione dei beni culturali e dei borghi.
Inoltre auspichiamo nella prossima legislatura, per la messa in sicurezza dei gioielli del nostro Paese, una stretta collaborazione tra il Ministero della Cultura e i Vigili del Fuoco con un ruolo strategico per quest’ultimi. Ad esempio si potrebbe pensare ad un piano formativo, specializzando il personale in recupero, ripristino e conoscenza di beni di rilevanza artistica, l’acquisto di mezzi specializzati come autoscale di ultima generazione e nuove tecnologie all’avanguardia al servizio della tutela dei beni culturali, come l’utilizzo dellinterferometro e del laser scanner, strumentazione per il monitoraggio strutturale, evitando così alcune situazione incresciose del passato, che hanno costretto in alcune circostanze, di non riuscire a mettere in sicurezza diversi beni.