È stato presentato al Mibact il dossier di candidatura a capitale italiana della Cultura nel 2022 da parte di Venosa. La città lucana, che diede i natali al poeta latino Quinto Orazio Flacco e fu cara al madrigalista, conosciuto in tutto il mondo, Carlo Gesualdo, ci crede. Non a caso ha schierato al suo fianco tutti i Comuni della Basilicata, la Regione Basilicata e l’Agenzia per la promozione turistica per sostenere una candidatura che punta sulle eccellenze di un territorio, il Vulture, e su una storia millenaria e nobile. Qui si trovano le catacombe ebraiche più antiche del Sud Italia. A Venosa si trova, nella chiesa della Trinità, la tomba del condottiero normanno, già Duca di Puglia e di Calabria, Roberto il Guiscardo. Nel prossimo mese di ottobre si conoscerà il nome delle dieci finaliste ed entro la fine dell’anno la designazione definitiva della capitale. Nel 2021 la capitale italiana della Cultura sarà nuovamente Parma, dato che a causa del coronavirus quest’anno è stato praticamente impossibile realizzare il calendario degli eventi programmati.
“La nostra comunità – commenta il sindaco di Venosa, Marianna Iovanni – si contraddistingue per un insieme di storie e di persone che si incrociano. Oggi Parigi ci guarda con straordinario interesse per alcuni temi legati alla preistoria. È la testimonianza recente e più tangibile delle straordinarie vocazioni culturali del nostro territorio. Dopo la pandemia, vogliamo riaccendere con la cultura la fiducia e l’ottimismo per un futuro migliore”.
Il dossier di candidatura è stato redatto con la collaborazione di “Basilicata creativa”, cluster di imprese culturali attivo anche a Matera. “I temi principali del dossier, che si intitola Convivenze armoniche – dice Raffaele Vitulli, presidente di Basilicata creativa –, sono cinque: Eredità culturali; Salute, resilienza, multiculturalità e partecipazione; Uso, riuso e design degli spazi urbani; turismo trasformativo; micro-imprenditorialità culturale”. Al fianco di Venosa l’Apt Basilicata. Il direttore generale, Antonio Nicoletti, esalta le caratteristiche della città del Vulture: “Questo dossier mette in evidenza i valori straordinari di una intera area più riconosciute in alcune figure della storia come Gesualdo da Venosa e Orazio, per citarne alcuni. La candidatura di Venosa è la naturale prosecuzione del successo di Matera nel suo anno di capitale europea della cultura nel 2019. Non a caso la città oraziana fa parte di un progetto europeo recentemente approvato che lavora sulla cultura come elemento trasformativo dei territori”.
Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, crede molto in questa candidatura. A prescindere dalle decisioni definitive da parte del Mibact Venosa potrà rafforzare la sua reputazione nel panorama turistico e culturale italiano ed internazionale. “Non bisogna guardare a questa candidatura – evidenzia il governatore lucano – semplicemente come al tentativo di duplicare una esperienza, ma come alla costruzione di un altro tassello del ricco mosaico che stiamo realizzando in Basilicata. Si pensi, ad esempio, alla nascita del centro sperimentale di cinematografia a Matera. La candidatura di Venosa non è una mera operazione di marketing territoriale, che pure è utile, ma viene sostenuta con determinazione dalla Regione perché fa parte di un preciso disegno politico e istituzionale che punta a mettere al centro il valore delle comunità, il valore della cittadinanza, il valore della dimensione artistica, creativa e culturale. Se Venosa non dovesse guadagnare il titolo di capitale italiana della cultura, comunque questa esperienza dovrà lasciare in eredità cose importanti. La Regione Basilicata assume l’impegno che il lavoro svolto fino ad oggi non dovrà svanire nel nulla”.
