C’è ancora speranza in questo paese, se due delle grandi istituzioni culturali italiane – il polo della Grande Brera e il Vittoriale degli Italiani – possono annunciare lo sfondamento del tetto dei visitatori per il 2024: rispettivamente 500 e 300 mila.
I dati sono eccezionali. La Grande Brera – il polo museale meneghino che riunisce la Pinacoteca, Palazzo Citterio, la Biblioteca Braidense e il Cenacolo Vinciano dopo 52 anni di sogni e di sforzi, finalmente realizzato sotto la direzione di Angelo Crespi – ha staccato per la prima volta mezzo milione di biglietti. Dodicimila solo nei quattro giorni dopo Natale.
“Giusto un anno fa venivo nominato direttore della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Nazionale Braidense – ha scritto Angelo Crespi – Il mio primo obiettivo era l’apertura di Palazzo Citterio nella data destinata del 7 dicembre 2024. L’apertura di Palazzo Citterio, dopo cinquantadue anni di progetti e ripensamenti, segna un punto storico per la Pinacoteca di Brera”.
“La mia idea è di esaltare un luogo esemplare la cui forza si basa su quattro assi portanti (arte/natura-storia/scienza) che intersecano quattro cardini principali (esposizione, conservazione, formazione, innovazione) a indicare la rotta da seguire per una migliore e più efficace gestione del patrimonio culturale e artistico che per l’Italia è innanzitutto un giacimento di senso e bellezza, di tradizioni e identità, prima ancora di essere un asset economico”.

Se a Brera il pubblico ha premiato un progetto innovativo, sul Lago di Garda la residenza di Gabriele d’Annunzio è una presenza storicamente consolidata, e non è affatto scontato il risultato annunciato dal presidente della fondazione Vittoriale Giordano Bruno Guerri: superato il record dei trecentomila visitatori, una vera e propria rivincita dopo gli anni del covid.
“È un traguardo che dobbiamo a chi lavora nel e per il Vittoriale, a partire dal CdA, facendone una delle case museo più visitate al mondo e, soprattutto, un’impresa culturale di riferimento italiana, eccellenza per la regione Lombardia – ha commentato Guerri – Continueremo a essere un motore di cultura e a lavorare con entusiasmo per rendere la visita un’esperienza sempre più straordinaria, offrendo nuovi servizi, iniziative e bellezze. Abbiamo festeggiato il trecentomillesimo visitatore – una triestina – accogliendolo di sorpresa, colmandolo di doni e regalando un ingresso a vita al Vittoriale, per due persone”.

La cultura si conferma dunque come una “ventata d’aria pulita e benigna” – sempre le parole di Giordano Bruno Guerri, alla manifestazione Lucca Beni Culturali, che gli italiani sanno apprezzare per trovare le loro radici identitarie. E dunque, ostinatamente contro tutto e contro tutti, il teatro in prima serata su RaiUno spazza via lo squallore dei reality e degli spettacoli vaiassi di pettegolezzo: sono stati infatti oltre 3,3 milioni di spettatori e 20,5% di share per la diretta su RaiUno, di Santo Stefano in prima serata, della commedia di Eduardo De Filippo “Natale in casa Cupiello”, con Vincenzo Salemme. Un bel risultato che indica come gli italiani abbiano ancora fame – e tanta – di cose belle, di cose che richiamino loro chi sono e da dove vengono. Che parlino della loro cultura e della loro identità.