
Caso Ethan. Parla l’avvocato della mamma del piccolo rapito, Gian Ettore Gassani: “Non esiste gesto più vigliacco che sottrarre un figlio a un genitore”.
“Custode di un valore portante della nostra società”, è così che Edoardo Sylos Labini ha definito la figura materna. Un valore portante per la società, in quanto cuore pulsante dell’umanità e quindi il motore del mondo. Un valore portante per il genere umano che si manifesta sin dalla nascita, poiché consiste in un legame con profonde radici biologiche con conseguenze che accompagnano il figlio fino all’età adulta.
Infatti, secondo una ricerca pubblicata su Current Directions in Psychological Science, una separazione precoce del bambino dalla madre può avere ripercussioni traumatiche dal punto di vista neurobiologico sul suo sviluppo e sulla sua crescita. Un legame che, non per nulla, nasce dal ventre materno, dove si è scoperto che i feti sviluppano risposte preferenziali ai profumi e ai suoni materni che persistono anche dopo la nascita, come spiegato da Myron Hofer, direttore del Sackler Institute for Developmental Psychology della Columbia University.
Anche durante la fase neonatale dello sviluppo questi rapidi processi di apprendimento precoce continuano ad accompagnare lo sviluppo del bambino, una fase in cui quest’ultimo inizia a riconoscere i volti e le voci della madre. Proprio per questo legame così viscerale, dalla separazione materna precoce possono derivare una serie di reazioni emotive, durante le quali, il bambino versa in una situazione di ansia adottando un comportamento di ricerca attiva seguito da un periodo di declinazione della risposta comportamentale.
Sempre secondo la ricerca, il distacco dalla madre e l’assenza del sostegno materno nella prima infanzia può comportare una serie di conseguenze fisiologiche e comportamentali che possono dar vita a un modello di vulnerabilità complesso e mutevole nel corso della vita, come affermato da Hofer. Effetti che si estendono fino all’età adulta proprio per le profonde radici biologiche tra madre e figlio.
Conseguenze devastanti per il benessere psicofisico del bambino, che rendono ancor più incisive le parole dell’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente nazionale e fondatore dell’AMI (Associazione avvocati matrimonialisti italiani): “Non esiste gesto più vigliacco che sottrarre (io direi rapire) un figlio a un genitore, padre o madre che sia. Un reato di una violenza senza pari che distrugge la vita di chi ne è vittima”.
Oggi il legale sta seguendo il caso del piccolo Ethan, un bambino di soli sette mesi, che la madre Claudia Ciampa non vede, come dalla stessa denunciato, da tre settimane. Il piccolo, infatti, sarebbe stato portato via dal padre. Un caso che sta seguendo anche il programma “Storie Italiane” (Rai1), dove la madre del piccolo è intervenuta leggendo una lettera che ha scritto a Papa Francesco per chiedere anche l’intercessione del Santo Padre.
“Dal 30 agosto dormo e mangio a stento – si legge nella lettera -. Mi manca poterlo abbracciare e baciare, consolare, dargli il mio latte materno che ormai ho perso, perché suo padre lo ha portato via dal nostro Paese, dalla nostra città, dalla nostra casa, dai suoi fratelli e da me per puro egoismo. Non mi dà notizie né informazioni, tutto quello che so è che è presumibilmente negli Stati Uniti, suo paese di origine. Mi permette di vedere Ethan per pochi minuti al giorno. Tutto ciò è straziante, mi sembra un’eternità. La imploro per una preghiera per il mio piccolo Ethan, che possa ritornare a casa con me e i suoi fratelli. La ringrazio fin da ora con tutto il cuore”.
E, a proposito di missive, la donna, in questi ultimi giorni, ha scritto anche al ministro degli esteri Antonio Tajani: «Sono disperata ed esausta, ho bisogno del Suo aiuto e del supporto di tutto il Governo per poter riabbracciare il mio piccolo Ethan», scrive la donna a Tajani affinché la Farnesina intervenga e collabori con gli Stati Uniti per poter ricercare in modo più efficace il figlio neonato, sottrattole «con l’inganno», secondo quanto lei sostiene.
La risposta del ministero degli Esteri non si è fatta attendere. Infatti, lo stesso ministro ha chiesto alle autorità consolari italiane negli Usa il massimo impegno sulla vicenda. L’addetto di polizia dell’ambasciata di Washington avrebbe quindi segnalato la vicenda attraverso i canali Interpol, evidenziando la necessità di localizzare il bambino quanto prima; le generalità del bambino sarebbero state inserite nei sistemi di ricerca interno e di frontiera.
Nel frattempo, la polizia statunitense ha perquisito e ispezionato i luoghi in cui il bimbo potrebbe trovarsi, in California e in Arizona.
Un dramma familiare che dovrebbe far riflettere sul ruolo rilevante della figura materna e che porta a comprendere maggiormente le parole dell’avvocato Gassani: “Il legislatore dovrebbe prevedere sanzioni penali per il reato di sottrazione internazionale di minore ben più gravi di quelle simboliche previste dall’art. 574 bis del Codice penale”.