La Biblioteca Nazionale Braidense, Palazzo Citterio, il Cenacolo Vinciano: questi i capolavori d’arte e architettura milanesi che rientreranno nelle nuove competenze della Pinacoteca di Brera. Lo ha annunciato il ministero della Cultura con un nuovo decreto che formalizza le riforme avviate da maggio di quest’anno in attuazione del nuovo Regolamento di Organizzazione del dicastero.
“Sono molto felice di questa assegnazione — dichiara Angelo Crespi, Direttore Generale della Pinacoteca di Brera — che innanzitutto deve essere un’assunzione di responsabilità nei confronti di un sito patrimonio dell’umanità sotto l’egida dell’Unesco e di un’opera, come “L’ultima cena”, tra le più importanti del mondo e conosciute della storia dell’arte. La riunione di Cenacolo e Brera — già presente nella mente e nell’animo di Giuseppe Bossi, primo direttore generale della Pinacoteca, e poi sancita una prima volta con Decreto reale del luglio 1882 quando la Pinacoteca di Brera venne disgiunta dall’Accademia di Belle Arti per formare un ufficio autonomo, sotto la cui giurisdizione vengono collocati il Cenacolo di Leonardo da Vinci e l’Arco della Pace — permette la costituzione di un grande Polo museale statale a Milano al pari, per esempio, delle Gallerie degli Uffizi o della Galleria dell’Accademia di Firenze”.
Come già espresso non molti anni fa da Emanuela Daffra, allora direttrice del Polo museale della Lombardia, ci sono radici profonde, soprattutto in tema di conservazione, che legano Cenacolo e Brera: il Cenacolo è diventato museo affidato allo Stato grazie a Ettore Modigliani, direttore di Brera dal 1908 al 1937; il grande restauro del dopoguerra, dopo i danni dei bombardamenti americani che sventrarono l’edificio del refettorio, è stato voluto da Fernanda Wittgens, anche lei direttrice di Brera dal 1940 al 1957; l’ultimo restauro è stato è stato voluto da Carlo Bertelli e concluso da Pietro Petraroia e Pietro Marani, sempre di Brera; a fine anni Novanta, quando si cominciava a ragionare sulle autonomie dei musei, l’allora sovrintendente Bruno Contardi avrebbe voluto che Brera e Cenacolo rappresentassero insieme il polo museale milanese. “Nella mia prospettiva della Grande Brera i cui contorni ho già delineato ed espresso in questo primo anno di mandato — conclude Crespi — e in considerazione di una rinnovata alleanza tra Pinacoteca e Accademia per la valorizzazione e la tutela del complesso storico di Brera, riportare il Cenacolo nel suo alveo storico, non può che aumentare la forza di un progetto che avrà importanti riflessi positivi sia sul sistema museale lombardo sia su quello nazionale”.