“Cercherò di spostare la guerra”: Zelensky, schiaffo a Draghi

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“Proverò a spostare gli impegni di guerra per parlare con Mario Draghi ad un orario specifico”. È questo il contenuto di uno degli ultimissimi tweet del premier ucraino Zelensky, contrariato per la mancanza di flessibilità delle nostre istituzioni nel trovare un momento di dialogo in questi momenti drammatici.

Mario Draghi, durante il suo discorso alle Camere, aveva affermato, pur con estrema costernazione, di non essere riuscito a stabilire un contatto con il premier Zelensky nonostante una chiamata programmata.

I tempi della guerra non sono di certo quelli della diplomazia in tempo di pace, ed è quindi logico che la duttilità sia una qualità richiesta a tutte le parti nella gestione della crisi.

Prima sollecitato dalla NATO e dall’America guidata da Biden, il Presidente ucraino non manca di esternare tutto il suo disagio e sconforto per un mancato appoggio effettivo mentre le colonne russe si muovono dirette verso la capitale, che si prepara a resistere casa per casa con ogni mezzo artigianale.

Paesi come la Svezia hanno annunciato di fornire assistenza militare, tecnica e umanitaria, ricevendo i ringraziamenti di Zelensky, mentre gran parte del vecchio continente discute sulle misure economiche restrittive con cui colpire la Russia di Putin.

Dopo lo schiaffo al nostro Paese degli scorsi giorni, con le dichiarazioni di Mosca sulla “strana idea di diplomazia” del Ministro degli Esteri Luigi di Maio, la giornata di oggi segna un altro momento nero nella storia della nostra capacità di gestione dei rapporti internazionali.

Con un popolo sofferente alle porte dell’Europa, mentre muoiono militari e civili e i parlamentari ucraini vengono armati a difesa della propria terra, con un paese vittima dei grandi giochi della geopolitica, sedotto e poi abbandonato vigliaccamente, purtroppo, Presidente Draghi, della costernazione non possiamo farcene nulla.

Che una soluzione concreta possa essere trovata il prima possibile: ne perdono gli Ucraini, ne perde l’Europa.

Intanto, proprio nelle ultime ore, il Cremlino ha comunicato che la Russia è pronta ad una discussione ai massimi vertici con la presidenza Ucraina. E mentre la Storia avanza, l’Occidente, marcio e passivo, osserva ancora una volta impotente.

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