Ci voleva il coronavirus per scoprire le falle del “progresso”

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La situazione che stiamo vivendo per il diffondersi a macchia d’olio del Coronavirus (COVID-19), da un lato risulta tragica per i contagi e i morti che sta procurando, dall’altra mette in evidenza tutte le anomalie del liberismo.

Nonostante gli avvertimenti di molti esperti, come Giulio Sapelli, solo adesso ci siamo resi conto che questo sistema economico, che va a braccetto con l’austerità richiesta dall’UE, ci ha condotti a smantellare il sistema sanitario italiano, mettendo a rischio la nostra popolazione proprio nel momento in cui abbiamo più bisogno di assistenza medica.

Nel frattempo la tanto declamata democrazia liberale, considerata l’unica via possibile che avrebbe condotto – secondo Francis Fukuyama – alla “fine della storia”, comincia a mostrare numerose falle.

Si pensi solo ad alcuni fatti. L’Austria e la Slovenia chiudono le frontiere infischiandosene della Convenzione di Schengen e gli USA sospendono tutti i viaggi in partenza e in arrivo dall’Europa per evitare la diffusione del Coronavirus.

E sempre per ridurre i gravi pericoli da contagio della malattia, è altrettanto interessante osservare come nel nostro Paese vengano poste in essere severe misure di restrizione della libertà personale, non da una maggioranza politica che sia espressione della visione sovranista ma da Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio dei Ministri del governo c.d. “giallo-fucsia”.

Alle radici del «rossobrunismo». Gli scritti di Carlo Terracciano

Anche se la situazione odierna ci sembra surreale, la complessità di questa temperie era già stata preconizzata con alcuni lustri di anticipo da Carlo Terracciano (autore prematuramente scomparso a causa di una grave malattia), che abbiamo la possibilità di riscoprire grazie alla pubblicazione di Alle radici del «rossobrunismo». Gli scritti di Carlo Terracciano in «Orion». Tomo I (AGA Editrice, 2020, 352 pagine, 28 euro).

Il volume in questione rappresenta una raccolta di articoli pubblicati sulla rivista Orion, nei quali l’Autore si occupa del mondialismo, della globalizzazione, dell’economia di mercato e della postmodernità, dimostrando una lungimiranza non comune, dato che il suo obiettivo è quello di abbattere gli steccati ideologici novecenteschi e di unire gli elementi identitari a quelli di giustizia sociale allo scopo di fronteggiare il pensiero unico.

Non manca nemmeno l’analisi della biografia di alcuni dei personaggi che hanno fatto la storia del secolo scorso, come Ernesto “Che” Guevara, Julius Evola, Mao Tse-tung e Jean Thiriart.

Diversi sono i punti fermi nel proteiforme pensiero di Terracciano. Tra i molti, l’avversione viscerale dell’Autore nei confronti della tecnica e del progresso, in quanto afferma che: «Biotec, clonazione, mutazioni genetiche animali e vegetali, manipolazioni del DNA con la scusa di migliorare e prolungare la vita, sconvolgimenti climatici e ambientali, scomparsa di specie animali e di culture umane differenziate, stanno convincendo sempre più persone al mondo che il cosiddetto “progresso”, imposto dall’Occidente al resto del mondo, si è rovesciato nella prospettiva di una catastrofe incontrollata.»

Ma notevole è anche la sua attenzione alla problematica del lavoro dato che: «Il proletario bianco d’Europa, così detto perché, essendo privo dei mezzi produttivi della tecnica moderna, era solo possessore di prole, creatore di nuove braccia da gettare sul mercato del lavoro […] tende anch’esso a scomparire […] finalmente sostituito nei piani del moloch industrial-finanziario anonimo da una massa docile di robots consumatori e produttori.»

In altri termini, Alle radici del «rossobrunismo». Gli scritti di Carlo Terracciano in «Orion». Tomo I, di Carlo Terracciano, risulta un faro per tutti coloro che non si arrendono all’omologazione di massa, alla società del consumo e dello spettacolo e alla mondializzazione

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Francesco La Manno
Saggista, curatore, editore e cultore di narrativa dell'immaginario e di studi tradizionali. Presidente dell'Associazione Culturale Italian Sword&Sorcery e direttore editoriale di Hyperborea. Socio e consulente della Commissione Contratti della World SF Italia. Nel 2019 aderisce a CulturaIdentità e frequenta con profitto la Scuola di Formazione GEM a Roma, dedicata al giornalismo, alla comunicazione, all’editoria e ai nuovi media. Scrive per Il Giornale OFF, Il Primato Nazionale, Geopolitica.ru, The Fourth Political Theory, L’Intellettuale Dissidente, Barbadillo, Ereticamente, Dimensione Cosmica e Hyperborea. Ha pubblicato con AGA Editrice, Solfanelli, Gog Edizioni, Psiche e Aurora, Watson edizioni, Zhistorica, Delos Digital, Letterelettriche, Italian Sword&Sorcery Books e Ailus editrice. E’ stato relatore alla Camera dei Deputati, all’Università Popolare di Torino, alla Italcon, a Vaporosamente, all’Alecomics e al Casale Comics&Games.