Con Marsilio il made in Abruzzo

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Marco Marsilio 50 anni, laureato in filosofia e senatore della Repubblica, è il candidato di tutto il centrodestra alla carica di Governatore dell’Abruzzo. Senatore, come immagina il futuro della Regione?

Il mio auspicio è che questa terra meravigliosa smetta di essere limitata nelle sue potenzialità da una politica ottusa, senza visione e senza idee.

Quali sono le priorità del suo programma?

Quattro sono i pilastri del mio programma: garantire il benessere delle persone con sanità e politiche sociali funzionanti e un’istruzione di alto livello; valorizzare il Made in Abruzzo; difendere il territorio attraverso una ricostruzione attenta e veloce e modernizzare le infrastrutture, dando priorità a comunicazioni e trasporti. Infine i fondi europei; bisogna imparare a utilizzarli e a cercarne di nuovi.

Lei ha indicato nei giovani un fattore strategico. Come valorizzarli?

Innanzitutto con occupazione stabile e di qualità; non bisogna perdere quell’immenso capitale sociale rappresentato dai giovani laureati, spesso costretti a cercare fortuna altrove, abbandonando la loro terra di origine, come è successo ai miei genitori.

Nel suo programma si parla di ottimizzazione del sistema culturale…

…vuol dire attivare politiche che promuovano il turismo culturale, in collegamento con le eccellenze produttive del territorio, per proiettare sempre più l’Abruzzo nel circuito delle destinazioni internazionali.

In che modo si può amalgamare la necessità di sviluppo economico di una regione come l’Abruzzo con la difesa dell’ambiente?

Dopo anni di forte negligenza occorre cominciare dalle bonifiche dei siti inquinati, dalla messa in sicurezza del territorio e dal miglioramento del sistema di depurazione delle acque. Tutto questo rappresenta sviluppo economico se si crea un’efficace economia circolare che parte dalla gestione del ciclo dei rifiuti e dalla cura delle aree protette. Senza contare le ricadute positive su turismo e agricoltura.

Quanto contano le eccellenze agroalimentari nel sistema abruzzese?

Il made in Abruzzo è fondamentale. Il valore della nostra terra è nella nostra terra, in quello che siamo capaci di fare offrendo il meglio a tutti coloro che vivono o che vengono a passare un periodo della loro vita in Abruzzo.

Il Terzo Settore può contribuire a un miglioramento delle condizioni generali del territorio?

Il sistema del welfare va riformato, privilegiando la logica delle comunità e dando centralità alla persona. Sicuramente il rapporto con le associazioni di volontariato diventerà essenziale.

Il grande tema dell’Abruzzo è quello della ricostruzione dopo il terremoto. Quali sono le sue priorità in questo ambito?

Sono ancora troppe le persone fuori casa a causa del terremoto. La ricostruzione è in ritardo sul primo cratere e praticamente non è ancora avviata sul secondo. Occorre accelerare, semplificando le procedure e riorganizzando la governante, inserendo professionalità adeguate.