“Così hanno tentato di strangolarmi in un bar”

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Lo vediamo in questi giorni di informazione massiva sull’Ucraina: chi non la pensa come la maggioranza viene allontanato (citofonare il giornalista Marc Innaro e il professor Orsini).

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Ma nel periodo più buio dal secondo dopoguerra, cioè gli anni orribili della pandemia, chi la pensava (e la pensa tuttora) diversamente rispetto all’infodemia accettata ha dovuto pagare un prezzo più elevato dell’allontanamento dalla Rai: Emanuele Franz, scrittore e editore, per aver osato scrivere un libro intitolato Io nego ha rischiato di morire.

Ce lo racconta nel suo libro appena uscito, Io nego ancora. Dallo stato di emergenza allo status quo (Audax, 2022, 202 pagine 16 euro), che è un volumetto a commento (e a potenziamento) di quanto sostenuto nell’opera precedente.

Innanzitutto il titolo: Io nego non significa “Io nego l’esistenza della pandemia”, “Io nego la pericolosità del virus cinese”, ma vuol dire: “Io nego la paura”. Lo scrittore friulano vuole dirci infatti che le politiche sanitarie messe in atto dall’attuale e dal precedente governo, unitamente alla cosiddetta “infodemia”, hanno generato non solo una condizione sociale alla “homo homini lupus” ma anche una sorta di stato di polizia permanente volto all’esclusione sociale dei nuovi “paria”, i non vaccinati (ma adesso la patente di “sano e vaccinato” la tolgono, non è un tana libera tutti ma insomma).

Nel libro Io nego ancora Franz intervalla le proprie riflessioni filosofiche e sociali sull’ortopedia vaccinale messa in atto dal potere a discapito di chi legittimamente ha la libertà di fare una scelta piuttosto che un’altra (cioè vaccinarsi oppure no) con aneddoti di vita vissuta in prima persona, che narrano le difficoltà incontrate dall’autore nell’adempiere a normali funzioni di sopravvivenza quotidiana come andare dal panettiere o di normale cura della propria persona come andare dal parrucchiere: sembra incredibile ma è così.

E non basta: l’autore, già bistrattato per le idee contenute nell’opera prima Io nego, ha subito un’aggressione fisica a un passo dall’omicidio. I fatti, come li racconta lui stesso in un paragrafo del nuovo libro Io nego ancora, sono allucinanti.

Franz quel giorno è pacificamente seduto a un tavolo all’aperto di un esercizio commerciale della sua zona intento a sorseggiare un vinello di rosso quando viene improvvisamente “invitato” a male parole da un avventore ad andarsene, lui e il suo «libro di merda».

Di fronte alla pacata replica di Franz, il “bravo” in questione gli si avventa contro e inizia a strangolarlo.

Risultato: guardia medica e poi ricovero al pronto soccorso con referto inoppugnabile, chiazze ematose sulla superficie del collo (probabile segno da strangolamento) e contusione alla muscolatura latero cervicale da violenza altrui

«Non riuscivo a respirare. Nessuno dei clienti, decine, è intervenuto», così ci riferisce Franz, costretto a mostrare i referti medici perché in un primo momento alcuni minimizzano, altri lo accusano di volersi fare pubblicità.

Erano (sono?) tempi duri per chi si oppone alla narrazione patentata e accettata, non solo possono metterti la mordacchia ma addirittura strangolarti. Per non farti respirare. Per non farti parlare.

Leggete Io nego ancora di Emanuele Franz, al di là delle vostre idee sulla giustezza o meno delle politiche sanitarie, sulla pericolosità o meno dei vaccini: queste cose passano in secondo piano, perché stavamo e stiamo vivendo un brutto clima, in cui in nome della libertà e della democrazia (degli italiani in pandemia, dell’Ucraina in guerra) si vuole mettere a zittire (in questo caso nel vero senso del termine) chi legittimamente esprime la propria opinione rispettando proprio quella libertà che loro dicono di difendere.

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1 commento

  1. qualche tempo fa’ un ragazzotto filava a buona velocita col suo monopattino sul marciapiede. alle mie proteste, rispondeva: sulla strada c’e la neve, stronzo sei cieco???non rompere i coglioni!!!!!capito? dunque: e; vietato cirdolare sul marciapiede coi monopattini: offende e minaccia: ma seconso lui ero io lo stronzo e il cieco!!!!ecco una delle belle invenzioni della sinistra il monopattino e la strafottenza …. grazie pd!!!!!!!

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