Il romanzo filosofico che ha anticipato questa disarmante attualità

Nel panorama culturale italiano sicuramente merita una menzione particolare Mauro Cascio, filosofo, autore di origine siciliana ma da anni residente a Latina, la cui vena artistica ci ha regalato nelle scorse settimane un testo di facile lettura dal titolo emblematico Davanti alla Fine del Mondo. Appunti filosofici sotto forma di storie per non morire, edito da Tipheret – Gruppo Editoriale Bonanno.       

Tra l’altro, l’opera ha liberamente ispirato il cantautore Roberto Kunstler alla realizzazione del suo nuovo disco, una produzione artistica di Francesco Musacco e lo stesso Kunstler, da un’idea di Massimo Ricciuti.

Il testo è incentrato sulla fine, a detta dell’autore, dell’esistenza dell’uomo. Il tema è affrontato lasciando la parola a personaggi: c’è Arale, Abelardo, Pantalone de Bisognosi, c’è Chiara la paparazza e i suoi improbabili amici, c’è il Signor Mirarchi, Samira, Simoncino e Lalessia, c’è Ulisse e l’ultimo viaggio che non riuscirà mai a fare, e ci sono, soprattutto A e B, che un nome nemmeno lo hanno.

Sono loro al di sopra delle storie del mondo, mentre fuori, nel mondo, l’esistenza finisce: «Io non me la aspettavo così la fine del mondo, me la ero immaginata come se la immaginavano tutti… spaventosa ed epocale». 

Ma cosa accade realmente da colpire così inaspettatamente i personaggi del racconto? Una cosa di cui pochi comprendono la reale portata.  La fine dell’esistenza dell’uomo non è nelle cose, ma nel linguaggio, le parole smetteranno di significare. Niente teatro, niente spettacolo. Disarmante attualità! Che il nostro autore abbia doti di preveggenza?

Il mondo nel quale i due personaggi si troveranno è un mondo senza parole, senza pensiero, calati nel nulla, nel silenzio.  Un silenzio che spegnerà inesorabilmente l’essere, l’umanità.

Un’opera originale, piena di aristocratica ironia. Lo sguardo divertito di uno scrittore-filosofo che ama in fondo il mondo che disprezza.