Il catasto di guerra, l’ultima del regimetto all’italiana

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E intanto che infuriano i venti di guerra, perché qui hanno tutti sbroccato, già che ci siamo allunghiamo ancora il brodo dell’emergenza. Per la sicurezza. Anche prima era per la sicurezza, però sanitaria. Adesso bellica. È sempre per la sicurezza. E intanto che stiamo in regime di sicurezza, già che ci siamo facciamo passare la riforma del catasto e ci mettiamo su pure la fiducia, cioè un ricatto bello e buono. E il catasto truffa alla fine passa, 23 voti a 22, più tecnicamente non passa la proposta di stralcio sul disegno di legge avanzata dal centrodestra: fosse mai che questi si ricompattano. No no, ci pensa una scoria politica, Noi per l’Italia, emanazione personale del centrista Lupi, nel senso che vuole entrarci sempre e comunque, destra o sinistra, “basta che ci sia posto”, come cantava Vasco Rossi. Lupi manda il suo agnello sacrificale nella persona di tale Martucci, no, Colucci, Alessandro Colucci, deputato unico di Noi per l’Italia, il quale tien su il governo e il suo ricatto e si gode i 15 secondi di famigerata notorietà. Catasto di guerra, lo chiama Giorgio Gandola su “la Verità”.

E guerra sia. Guerra del regime contro i cittadini perché è chiarissimo che questa riforma catastale servirà solo e soltanto a rovesciarci addosso cataste di nuove tasse. Non subito, a rilascio prolungato, quando tanto Draghi se ne sarà finito nell’oblio (questione di settimane), ma le tasse no, quelle chi le mette le mette, restano, per informazioni citofonare Milton Friedman, Nobel all’Economia, liberista e liberale. Lo sa Maurizio? Lo sa, ma gli va bene così, tassa o imposta, pur che ci si sieda. A tavola. Attenti al Lupi! E così il sedicente liberale con partitello personale, 1,3% alle ultime elezioni, mica pizza e fichi, vota coi compagni rivoluzionari di Sinistra Italiana, di LeU, roba grossa, quelli che vogliono più stato, meno mercato, più comunismo di guerra e naturalmente più stangate.

Con liberali così, chi ha bisogno di dirigisti. Il catasto di guerra servirà a mantenere una politica parassitaria e a tamponare, ma per finta, le scassate casse dell’erario, perché l’80% degli italiani ha una casa almeno e su questa paga un fottio di balzelli del tutto ingiustificati. Già Monti, il vampirone, sparò una riforma dell’Imu da 24 miliardi, doveva essere una tantum, è rimasta una semper (citofonare sempre Friedman). Oggi l’altro megatecnico, nel senso di megalomane, Draghi, è talmente competente, talmente fuoriclasse che il suo vangelo, tanto per cambiare, è sempre lo stesso: dove mi aggrappo? Alla casa, gliela spolpo. Poi passo ai risparmi privati. Con economisti così, chi ha bisogno di prestigiatori delle tre carte.

Non c’è niente di giusto, di sensato, di decente in questa pretesa di riformare il catasto di guerra, con tanto di ricatto gne gne, o me lo votate o piglio il pallone e vado a casa. Tutta una follia, come la guerra, come la pandemia. Come le misure per contrastarle. Il mondo sta in mano a una ghenga di pazzi criminali, a una informazione social che si alimenta di menzogne, da tutte le parti, a sciagurate uscite, invasioni, contromisure deliranti, civili armati per massacrarli meglio, Biden che minaccia Putin però gli chiede aiuto sull’Iran, Putin che minaccia il mondo intero, il capo dell’Ucraina che pure quello tanto bene non pare stare, noi marciamo allegramente verso il terzo anno di stato di emergenza, ma una emergenza perenne che emergenza è? È stato eccezionale, è regime duro, ma tanto la Costituzione è diventata roba da Bagaglino, abbiamo un Nonno che dovrebbe sorvegliarla e telefona alle sciatrici vanitose.

E, con la scusa della guerra al virus, la guerra al Putin, la guerra ai paguri dell’Unione Europea, ci accatastano un catasto che farà schizzare il costo della casa come quello del gas. Poi dice che a chiamarli come andrebbero chiamati si fa vilipendio. Non c’era nessuna necessità di allungare il brodo dell’emergenza, annacquando salute, guerra e pace, estimi catastali, ma in Italia tutto ciò che puoi pensare è vero e il manicomio è l’unico contesto possibile. E nel manicomio va benissimo che una molecola politica appartenente allo schieramento di destra voti con la sinistra una manovra dirigista e tassatora in nome della lealtà ai cittadini e non per sostenere il governo ma perché “sarebbe irresponsabile in questo momento far cadere il governo”, siccome c’è una crisi bellica che mette a rischio la pandemia che non c’è più ma sulla quale il governo vuole campare in eterno sottoponendo i cittadini a reclusione, però tartassandoli in quelle case dove devono pagare anche quando non le possono usare perché requisite da abusivi che anche con 18 sfratti esecutivi non se ne vanno e tutti, ufficiali giudiziari, giudici, polizia, allargano le braccia e dicono ci vuol pazienza.

C‘era la pandemia, adesso c’è la guerra che ci porta tutti via, c’è lo stato di emergenza sull’emergenza e nel frattempo quante altre porcate faranno passare in nome della libertà?

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3 Commenti

  1. Vogliono colpire il bene primario degli italiani perché hanno già colpito tutto il resto e perché si tratterebbe di incassi immensi! La revisione del catasto sarebbe giustificabile se si tassassero le abitazioni che hanno valori catastali bassi rispetto al loro valore reale: CAPRI, COSTIERA AMALFITANA, CORTINA, ROMA CENTRO E ZONE ALTO BORGHESI, PIAZZA SAN BABILA ZONE CENTRALI E NUOVI GRATTACIELI BOSCHIVI, CENTRI STORICI DELLE GRANDI CITTA’, PANTELLERIA, TREMITI, EOLIE, COSTA LIGURE, FORTE DEI MARMI E ZONE LIMITROFE, VILLE D’EPOCA NELLA CAMPAGNA TOSCANA, etc. etc. etc. Contestualmente dovrebbero essere abbattute le tasse su quegli immobili che hanno un valore reale basso e che, per varie ragioni (Malamovida, immigrazione selvaggia) non possono nemmeno più essere venduti.

  2. La sinistra tutta ha vinto la sua battaglia. Anzi, ancora meglio. Ha conquistato l’agognata medaglia d’oro. Mentre gli italiani sono stati espropriati della casa. Putin sarà orgoglioso di loro! Poco importa che a essere stata colpita alle spalle tra gli scranni parlamentari è stata la Democrazia. E non c’è neppure il fastidio di cercare il sicario. Ironia della sorte, ha lasciato la sua carta d’identità: ‘Noi per l’Italia’.

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