Il monologo di Gabriele Marconi chiede verità per le vittime di Bologna

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2 Agosto 1980 di Gabriele Marconi esce allo scadere dei 40 anni dalla strage di Bologna. Eclettica edizioni pubblica questo monologo teatrale che in poche pagine riesce a raccontare con grande attenzione e maestria decenni di inesattezze.

Nessuna supposizione, nessuna illazione, solo dati e documenti. Troppi i dubbi e le incertezze, ancora nessuna verità, se non quella dei tribunali su quello che è accaduto in quel giorno nefasto. La seconda strage più grave per numero di vittime dopo Vergarolla, ma nonostante abbia scosso le coscienze di tutti, le indagini sono state immediatamente dirottate in un unico senso. Nessuno ha seguito la pista libanese, quella che ad oggi risulta la più credibile, anche alla luce delle nuove rivelazioni. Una pista, seppur complessa, ben raccontata in questo libro. Nessuno ha voluto indagare sui segreti di stato degli anni di piombo e nel frattempo vite innocenti sono state sacrificate per fornire un colpevole, oltre ogni ragionevole dubbio. Eppure di dubbi ce ne sono parecchi e negli anni continuano ad aumentare. “Non è giustizia trovare un colpevole qualsiasi” scrive Marconi.

2 Agosto 1980 di Gabriele Marconi esce allo scadere dei 40 anni dalla strage di Bologna.

2 Agosto 1980 è anche la storia di Maria, Mariano e Mario. È la storia di oltre 80 morti, quasi 90 famiglie senza risposte e quattro condannati sulla base di testimonianze fornite da personaggi inattendibili come Angelo Izzo, il mostro del Circeo. Alle cronache abbiamo anche un processo per depistaggio delle indagini orchestrato dai massimi vertici del SISMI.

Nel testo si fa riferimento a Moro e al modo in cui la sua morte avrebbe influenzato gli avvenimenti anche in questo senso. Si parla di un’organizzazione terroristica spalmata su tre paesi europei, di cui si sa poco e niente, nonostante trafficasse in armi ed esplosivi su più continenti. Si parla del tuttora inspiegabile coinvolgimento di Luigi Ciavardini che poco ha a che fare con i fatti e molto con le illazioni.

Questo libro racconta una parte importante della nostra storia recente con la penna di un autore abile e sapiente che da co-direttore di Area conosce bene i fatti di Bologna. La rivista infatti negli anni ha pubblicato numerose inchieste sulla strage del 2 agosto, ma con questo piccolo testo teatrale questa storia si rende finalmente accessibile a tutti. Anche a chi di Bologna non sa nulla, come dei Nar o di Cossiga. Questo libro può esser letto anche da chi è nato parecchi anni dopo il 1980 e di storia recente conosce poco. L’importante, come scrive Marconi, è farsi delle domande, dubitare, ma prima di farlo occorre informarsi.