In via della Piramide a Carmagnola, nel luogo in cui era posto l’ingresso dell’antico lazzaretto e in seguito del cimitero centrale, il 31 ottobre 2020 è stato inaugurato il restauro del monumento che era stato eretto nel 1872 a ricordo delle vittime causate dalla peste negli anni 1522 e 1630.
Il risanamento dell’obelisco di Borgo Santa Rita e la sua presentazione hanno assunto un alto valore simbolico in questo periodo storico in cui la comunità sta lottando contro una nuova malattia infettiva.
Per evitare assembramenti e in ottemperanza alle disposizioni del Governo, la cerimonia non è stata annunciata alla cittadinanza e si è svolta in forma ristretta, alla presenza del sindaco Ivana Gaveglio, del vicesindaco e assessore Vincenzo Inglese, di Don Dante Ginestrone e di pochi dipendenti comunali.
L’arciprete della Parrocchia Collegiata di Carmagnola, Don Dante Ginestrone, ha recitato una preghiera in ricordo di tutti i defunti seppelliti in passato in quel luogo e di tutte le persone decedute in questi mesi a causa del Covid-19.
In un breve discorso, il Sindaco Ivana Gaveglio ha sottolineato quanto sia importante per una comunità mantenere vivo il ricordo di periodi difficili della propria storia – segnati da sofferenze, epidemie e lutti – e di quanto sia particolarmente significativo farlo in periodi simili, come quello caratterizzato dalla seconda grave emergenza sanitaria da Covid-19. Il Sindaco ha inoltre ribadito che il monumento rappresenta un importante patrimonio da preservare e che la sua Amministrazione ha sempre avuto a cuore la memoria storica della città.
Dal carteggio di un fascicolo conservato nell’Archivio Storico Comunale, si evince che il monumento posto nell’antico sito del Cimitero di Città, venne realizzato nel 1872 dall’artista carmagnolese Antonio Tortone.
Nella deliberazione del Consiglio dell’11 agosto 1872 è riportato che, essendo “desiderio universale della Cittadinanza che nel sito ove per il corso di 70 anni, cioè fino al 1858 fu il cimitero centrale, ove prima ancora eravi pubblico lazzaretto per i colpiti dalla terribile peste del 1522 e che pur accolse tante vittime del morbo stesso nel 1630, venga eretto un monumento che rammenti un luogo su cui si accumularono tante sventure e tanti affetti dei nostri maggiori”.
Inoltre, il verbale riporta che il Comune, pur alienando il sito (29 giugno 1868) nel quale sorgeva l’antico lazzaretto/cimitero, ne mantenne circa 10 metri quadrati, proprio per avere la possibilità di potervi ubicare una scultura commemorativa a forma di colonna o di piramide.
Nel novembre del 1872 la “piramide” (tale forma, infatti, fu scelta per la scultura) fu posta in loco, grazie a uno stanziamento di 1000 lire da parte del Consiglio.
Sui quattro lati della “stele” furono scolpite delle epigrafi: “Pio ricordo. Municipio di Carmagnola. Novembre 1872”; “Cimitero per la parrocchia di Città dal 1787 al 1857” (di fronte); “Lazzaretto pei colpiti da peste nel 1522 e 1630 (a sinistra); “Le ossa qui raccolte riposano nel Cimitero Centrale dal 1° novembre 1863” (a destra);”Fu qui per tre secoli Capella (così nel testo) devota a S. Rocco” (a tergo).