“L’attentatore di Bruxelles? Arrivò con un barcone e fu arrestato a Bologna”

1

Mentre scorrono le immagini terribili di un ospedale di Gaza colpito, nella trasmissione «È sempre Cartabianca» diretta da Bianca Berlinguer e in onda su Rete4, dibatte un parterre che vede accanto all’europarlamentare Silvia Sardone, ai giornalisti Andrea Scanzi del «Fatto Quotidiano» e Annalisa Chirico di «Libero», Saif Eddine Abouabid, portavoce della comunità islamica di Saronno e il direttore di «CulturaIdentità» Edoardo Sylos Labini.

«Se Hamas fosse una frangia moderata non ci sarebbe problema, ma è una frangia terrorista che è entrato in Israele e ha preso ostaggi – afferma Sylos Labini commentando le affermazioni degli altri ospiti e rispondendo a una domanda della Berlinguer sulle mosse che dovrebbe intraprendere Tel Aviv – I morti non hanno colore, e la pietà va a tutti, ma non possiamo dimenticare che dal punto di vista diplomatico la fazione di Hamas è totalmente radicalizzata». Un dettaglio che pone una barriera a gran parte dei tentativi di approccio negoziatorio. Sono dunque due piani – quello della pietas per i morti e quello del realismo politico – che vanno tenuti distinti.

Ma c’è poi l’altro problema. Se Israele è fronte, noi siamo retrovia. E lo dimostra l’attentato di Bruxelles, con la brutale uccisione di due tifosi svedesi a colpi di mitra da parte di un certo Slayem Slouma, il quale ha rivendicato l’azione e l’appartenenza all’ISIS. «Sono un Mujahid dello Stato Islamico, che vi piaccia o no. Viviamo per la nostra religione e moriamo per questa stessa religione» riferisce l’ANSA.

«Per quanto riguarda noi europei, chiaramente rischiamo. L’abbiamo scritto su “CulturaIdentità” ieri mattina – continua Sylos Labini riferendosi all’articolo «Il problema dell’immigrazione islamica esplode in Europa», nel quale si sostiene che oltre una certa percentuale di popolazione immigrata, una società rischia il collasso e non vi è più possibilità di integrazione né convivenza pacifica. «C’è un serio problema con le minoranze immigrate che non si riescono a integrare. L’attentatore di Bruxelles è arrivato clandestinamente a Lampedusa nel 2011 su un barcone, si è radicalizzato in Svezia, poi è stato espulso, è tornato in Italia, dove è stato arrestato dalla Digos a Bologna, ma continuava a girare a piede libero… E poi ha fatto quello che ha fatto. Era una tragedia annunciata, e questo problema presto lo ritroveremo anche nelle nostre città» conclude il direttore di «CulturaIdentità».

ABBONATI A CULTURAIDENTITÀ

1 commento

  1. Speriamo che la prossima estate sbarchi a Lampedusa tutta l’Africa. Vedremo se in Europa comandera’ ancora la sx.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

5 − 3 =