Di cosa parliamo quando parliamo di autismo? Difficile rispondere ad una simile domanda, data la vastità di disordini dello sviluppo neurologico che esso comporta. Se è vero che negli ultimi anni l’attenzione nei confronti di questo disturbo – che in Italia, sia detto en passant, riguarda circa mezzo milione di persone – è andata crescendo, grazie soprattutto al lavoro di dottori e insegnanti, così come di giornalisti e personaggi dello spettacolo, tuttavia le barriere e le discriminazioni da contrastare sono ancora molte. Da questo punto di vista, un piccolo ma significativo contributo alla comprensione del tema proviene dall’ultimo lavoro di Emanuele Franz, L’Io autistico. Tra esperienza personale e riflessione filosofica (Audax, 2025).

Un libro intimamente autobiografico, simile ad un diario, in cui l’autore racconta, tra le altre cose, della sua difficile esperienza di uomo autistico, passato durante l’infanzia e l’adolescenza attraverso atti di bullismo e indifferenza sociale. Ma anche ricco di informazioni utili per coloro che avessero voglia di conoscere questo mondo, dove accanto alle questioni biologiche e comportamentali, descritte in maniera assai chiara, emerge inedita la dimensione più intima e spirituale dell’esistenza. A tal proposito, Franz, da poeta e filosofo qual è, vede l’autismo non solo come una condizione clinica ma come un vero e proprio strumento di consapevolezza personale, un viatico alla comprensione dell’impenetrabile mistero che governa le nostre vite, tanto da definire sé stesso – e chi è nella medesima situazione – “una strofa del grande Poema dello Spirito”.
Tale singolarità affiora pure dalle interviste – presenti nella prima parte del volume – alla scrittrice Susanna Tamaro, ai neuroscienziati Sergio Zanini e Franco Fabbro e al professor Silvano Tagliagambe. Dove ciascuno, seppure da prospettive diverse, combinando sapere umanistico e scientifico, converge verso una visione pura ed elevativa dell’autismo. Una visione, questa è la speranza, che aiuti la società a fare un passo avanti in termini di dignità e rispetto della persona autistica.