Il carteggio fra la Divina Duse e il Vate al Festival delle Città Identitarie di Chioggia

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E’ all’insegna del teatro la seconda serata dell’XI Festival delle Città Identitarie. Stasera, sabato 5 luglio, alle 21:30, sempre nel Chiostro del Museo Diocesano, e sempre a ingresso libero, andrà in scena Io Duse, Tu D’Annunzio, spettacolo ispirato ai carteggi tra il Vate e Eleonora Duse.

Sul palco, insieme a Edoardo Sylos Labini e Vanessa Gravina, le musiche dal vivo del maestro Sergio Colicchio, con la presentazione del regista Alvaro Gradella.

La Divina Duse era di origine chioggiotta anche se nata in un albergo di Vigevano, in tournée. I genitori erano di Chioggia e l’attrice fece ritorno nella città avita quando aveva cinque mesi. Anche se destinata alla vita nomade degli attori di teatro, per molti anni il ritorno a Chioggia fu un rito frequente, non solo per ritrovare i legami di famiglia, ma anche per esibirsi. Così a soli cinque anni nel dramma “Corleone” e a sette nella parte di Cosetta nei “Miserabili” quindi a 14 anni con la compagnia Straccia nel ruolo della Giulietta shakespeariana. La Divina del resto era nipote e figlia d’arte: suo nonno, il chioggiotto Luigi Duse, fu il creatore di un personaggio comico molto popolare all’epoca, Giacometo Spasemi, nonché il fondatore del teatro “Duse”, poi “Garibaldi”, a Padova. Anche il padre, Alessandro, continuò l’eredità familiare, nella compagnia Duse-Laguna dove mosse i primi passi Eleonora ancora in tenera età.

Chioggia, città del Teatro, ora ospita un recital che racconta il suo tormentato rapporto col Vate, attraverso l’appassionato epistolario che unì i due giganti della Belle Epoque, fra slanci di passione, sdegno per i tradimenti, adorazione reciproca e tensione. Un epistolario che riflette il rapporto tormentato fra la più grande attrice del suo tempo (e forse di tutti i tempi) e l’audace e sfrontato poeta, di cinque anni più giovane di lei, che ne farà la sua musa, l’amerà, la tradirà. Un connubio nato anche per interesse (artistico quanto economico, soprattutto per il Vate sempre alla ricerca di finanziamenti) che però gronderà di poesia e di sensualità.

Appuntamento stasera al Chiostro del Museo Diocesano ore 21.30. Ingresso gratuito.

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