“Io sono Giorgia”, storia di una donna che non ha mai mollato

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Io sono Giorgia, il libro dove il “capo” di Fratelli d’Italia si mette a nudo e lo fa con forza dichiarandosi senza mezzi termini: donna, madre, italiana, di destra e cristiana. La base valoriale su cui poggia la sua visione politica, nel testo che scorre velocemente e in alcuni casi commuove per i ricordi di un passato difficile, complicato e duro.

Non scordare il passato e costruire il futuro è un atto lodevole da parte di Giorgia Meloni che senza sdegno ricorda di avere fatto parte degli “esuli in Patria”, ma ora vuole essere asse portante e guida del nuovo centro destra ancora in fase di costruzione.

«Io sono Giorgia» (Rizzoli, pp. 330, €18) non è una autobiografia ma la storia di una donna che non ha mai mollato, che ha sempre affrontato da sola o con i suoi “soldati” le battaglie della vita come della politica. La sua vita è iniziata subito con una sfida di sua madre che sola e giovane ha scelto di portare avanti la gravidanza, una scelta difficile descritta in modo forte e testimonianza di come da sempre, Giorgia, sia contro l’aborto. Una testimonianza forte descritta in modo dolce e franco, confidenziale ma autorevole di fronte a una condizione di famiglia mutilata a causa del padre, un uomo che scelse di abbandonare tre donne al loro destino per scegliere la primavera delle isole Canarie. Ma il libro non parla della sua vita privata, descrive Giorgia in tutto. Dalla famiglia alla sua infanzia passando per il rapporto con il mancato padre come dal padre politico Gianfranco Fini amato e odiato, uomo che la lanciò giovanissima come vicepresidente della camera dei deputati prima e ministro della gioventù poi.

La sua storia passa da una vita fatta di scontri dialettici e di ricerca del coraggio per affrontare battaglie a casa come a scuola, in assemblea come nella sede giovanile del partito. I dubbi e le scelte difficili ci vengono raccontati con onestà, senza una certezza assoluta ma con volontà nello spiegare cosa e perché ha scelto la Destra, ha scelto di esserne la rappresentante nazionale e ha accettato la sfida di aggregare i partiti conservatori europei diventando il presidente del gruppo a livello europeo. Una donna a guida della Destra, una donna indicare la strada al partito spesso indicato come maschilista, ma nella realtà aperto alla meritocrazia e alla “volontà di potenza”, ecco come è nato Fratelli d’Italia.

Fu atto di potenza di pochi, soli e spregiudicati pronti a fare tornare viva la Destra dopo l’infausta esperienza del Partito della Libertà. Il testo ha ben tre connotazioni: la famiglia, la politica e le idee. La lettura è scorrevole e strappa anche dei sorrisi non indifferenti con Giorgia che si prende in giro e si racconta nel privato con aneddoti dal parrucchiere come al giuramento da Ministro della Repubblica. Una Giorgia umana, lontana dal politico fenomeno di cui siamo abituati con altri testi precedentemente presentati in libreria. Interessantissimo è il passaggio sulla questione immigrazione e sui rapporti che il nostro paese e l’Europa deve costruire in Africa, una descrizione vera e diretta di come paesi come la Francia continuano a perpetrare sfruttamento ai danni di molte popolazioni africane contribuendo al loro impoverimento. Un libro da leggere per capire il pensiero della Destra italiana oggi che non rinnega e non rimpiange il passato, ma non lo dimentica. Andare in libreria ad acquistarlo fa bene a noi tutti, stimola con semplicità il pensiero e le idee. Non credevo a un libro così lucido e maneggevole e devo ringraziare una persona che me lo ha donato, Barbara Bianchi assistente dell’on. Carlo Fidanza, che un giorno di agosto in un bar mi regalò il libro dicendomi: “vediamo se sei polemico anche con Giorgia”.

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Ha contribuito allo sviluppo di un dibattito scientifico e letterario sul neodarwinismo e la pornografia sviluppando diversi concetti antimodernisti e a favore dell’ideologia comunitarista basato sull’idea di un ritorno ad una vita sociale di tipo organicista in opposizione al modello dominante dell’individualismo, contribuisce a sviluppare un nuovo paradigma di vita comunitaria grazie alla decrescita felice, all’economia dell’autoconsumo partendo dal pensiero aristotelico in cui la famiglia è il centro della comunità. Si oppone fortemente al consumismo e al modello capitalista di tipo anglosassone. Convinto che presto vi sarà un ritorno al valore della famiglia naturale e alla vita comunitaria a causa della fine del ciclo economico denominato post-industriale. Sia la visione antidarwinista come quella sulla pornografia sono interpretazione per cui l’uomo viene condotto a una vita di tipo individualistica ed egoistica assolutamente da rigettare.

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