L’Italia è prossima a dichiarare la “povertà energetica”

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Questi ultimi due anni rappresentano uno straordinario caso di analisi: il viverli puo’ essere salutato come una momento fortunato per chi -mantenuto il dovuto distacco- riesce in maniera pratica a indirizzare riflessioni e analisi su un percorso epistemologico pur senza mai abbandonare il lato euristico: la pratica “regola del pollice”, dei piedi ben saldi a terra senza troppi tecnicismi popolati da redoutables “fly-by-night-experts” e rifuggendo invero la perniciosa attitudine al “prevedere”, il divinare il futuro. Pratica che – tuttavia – inevitabilmente ognun sviluppa nel proprio intimo pensiero.

In meno di un anno la civiltà occidentale si è in buona misura sgretolata; in un caso quasi unico di “compressione” di eventi negativi in un quadro temporale estremamente ristretto. Eventi politici, sociali , economici e geopolitici le cui determinanti e connessioni sono in molti casi funzioni – derivate prime o seconde – di un medesimo evento.

Sul lato politico e di pacifica convivenza sociale sono state infrante -con l’attivo supporto di tutti i partiti politici e degli intellettuali – l’insieme delle pratiche democratiche, di salvaguardia e rispetto delle guarentigie , il rispetto della tassinomia delle norma Divina ,Naturale e per ultimo quella di “governo”, quella definita dall’uomo per i popoli ma , appunto, ultima per valenza assoluta e inutile se non conforme alle prime.

Se già qui poche settimane fa, avevamo notato l’accettazione in maniera trasversale da parte delle masse del nuovo modello premiante-discriminatorio-coercitivo che risiede anche nella certificazione verde e per tabulas di sola valenza politica, sottolineiamo che è ormai definitiva la dimostrazione da parte dei partiti (p minuscola) del piu’ alto livello di “lâcheté”, di codardia e pavidità mai vista nel dopoguerra ; eppur tuttavia con esponenti già pronti – in una “comédie humaine” a cui Balzac stesso avrebbe con dovizia attinto per aggiungere nuovi personaggi -ai suoi oltre duemila- i piu’ grotteschi o tanto comici quanto privi di dignità – a rapidi “riposizionamenti” in vista della tornata elettorale di fine legislatura che vedrà una corsa al cambio di casacca o auto promozione ad assicurassi posto in un parlamento di molto ridotto in seggi.

Questo per la nota politica e – si parva licet- sociale

Energia , caro “Bollette” , Governo Draghi e tensioni geopolitiche

Questi due blocchi di eventi strettamente connessi hanno in comune uno “stakeholder” a cui si deve far riferimento: la Unione Europea ; la sua miopia politica, le sue strutture burocratiche e di parossistico ideologico controllo , che sia una transizione ecologica o un trattamento sanitario o il debito nazionale inteso come “male assoluto” .

Per comprendere lo stato dell’arte è utile rifarci al Presidente Lagarde nella presentazione e discussione al Parlamento Europeo del Rapporto Annuale della Banca Centrale Europea.

Il Presidente Lagarde ha rammentato quanto già ci era noto.

In sintesi:

-Unione Europea è cresciuta meno del previsto nell’ultimo trimestre 2021 ed in modo non irrilevante (-0.3%) . Gli eventi pandemici non peseranno probabilmente nel 2022 pur tuttavia la crescita del PIL sarà condizionata negativamente dalle solite e conosciute determinanti:

la crescita dei prezzi dell’energia e le strozzature (bottlenecks) nella catena degli approvigionamenti. Queste ostacolano il corretto flusso di merci verso e da gli impianti industriali e il completo soddisfacimento della domanda crescente ex post le riaperture.

Il combinato disposto ha due effetti:

la crescita del PIL è compressa e non si prevede una risoluzione a breve delle “strozzature”

– poiché la componente “costo dell’energia” è la determinante di peso preponderante nella dinamica inflattiva, se i prezzi dell’energia non scendono, l’inflazione aumenterà o nella migliore delle ipotesi non scenderà.

E i prezzi dell’energia non scenderanno infatti nel breve ,come invece erroneamente ritenuto da Lagarde il 28 ottobre 2021 e da noi altrove sottolineato.

BCE tuttavia immagina che l’inflazione EU sia in grado di passare dal 5.1% di Gennaio (5.0% a Dicembre 21) al 3.8% a Dicembre 2022: ancora sopra tuttavia al 2% del suo obiettivo, per poi scendere all’1.8% nel primo trimestre 2023. Una discesa “impetuosa”.

A questo si aggiunge un terzo elemento che può’ rendere la pressione sui prezzi piu’ persistente: l’aumento dei salari per – appunto-contrattazioni al fine di compensare la perdita di potere d’acquisto dei lavoratori- e che già sta mostrando i suoi effetti oltre oceano -oltre che l’aumento dei costi abitativi.

Sintesi: sommessamente non pensiamo che questo possa avvenire con la velocità attesa da BCE , posto che le determinanti sono esogene e dunque fuori dal controllo della Banca Centrale.

Inoltre a questo si aggiunge una generalizzata ascesa dei prezzi di commodities alimentari che in diversa maniera manterranno alta la pressione.

Posto questo scenario, arriviamo al punto squisitamente Europeo e che riguarda il costo della elettricità e dell’incredibile aumento dei costi, vis à le scelte di un governo considerato dai piu’ assai competente ma che nei fatti è fallimentare sotto ogni aspetto, soprattutto quando chiamato ad intervenire su temi strategici che richiedono visione politica e non tatticismi trimestrali.

L’aumento del prezzo delle “bollette” della luce italiane – ed europee- non è dovuto all’aumento del prezzo del Petrolio ( comunque in costante salita e vicino a sorpassare a brevissimo i 100 USDbbl) ma all’incredibile aumento del prezzo del Gas Naturale europeo con il quale si alimentano le centrali dedicate alla produzione di elettricità e alla struttura della produzione di energia attraverso fonti rinnovabili quali il solare o l’eolico, soggette a una forte volatilità di output produttivo funzione delle condizioni ambientali ( maggiore o minore presenza di vento e sole) e della dipendenza strategica della EU da forniture esterne di Gas Naturale , in maniera particolare nel caso della Germania – circa per il trentacinque percento- dalla Russia e sempre da est per il dodici percento dalla repubblica Ceca

Mentre il prezzo del Gas Naturale USA “NG” è aumentato dal dicembre 2020 al dicembre 2021 del 42% il prezzo del medesimo Gas Naturale europeo “TTF” scambiato sul mercato di Amsterdam è aumentato nello stesso periododi quasi il mille percento ( 978%) per poi riportarsi in dal 21 dicembre passato ad oggi ad un assai un minore- ma sempre altissimo- + 361 pct.

Sino a pochi anni fa il prezzo della enrgia elettrica e del gas al dettaglio era calcolato sul parametro del petrolio, con medie mobili di nove mesi: qualsiasi eccesso di volatilità nei prezzi del sottostante veniva eliminato : l’Unione Europea ha introdotto una politica improvvida eliminando tale sistema e portandolo a livelli di brevissimo periodo indicizandolo al Gas Naturale ( di natura piu’ volatile del petrolio) e prezzi “spot” trasformando un mercato sostanzialmente semplice in uno assai complesso, delicato, soprattutto tralasciando una visione di lungo e difensiva del pubblico puntando sul brevissimo senza considerare la componente di tensione sui prezzi di natura geopolitica.

A complicare ulteriormente si aggiunga la transizione verde e i certificati CO2 il cui costo viene caricato sul prezzo al consumo.

Se in questo si rivela la natura burocratica e di massima miopia della EU – ancor peggio è il comportamento dell’esecutivo italiano incapace di affrontare un problema ben piu’ che strategico ma vitale immaginando unicamente instostenibili intereventi a pioggia di decine di miliardi di Euro a semplice “buffer” della durata di qualche mese per supportare malamente le difficoltà del sistema produttivo e delle famiglie.

L’Italia è prossima a dichiare la “povertà energetica” rammentava qualche settimana fa una analisi di Thomson Reuters Refinitiv. .

Quella Morale è già dichiarata, aggiungiamo sommessamente.

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2 Commenti

  1. Si sta piangendo sul latte versato. Per ben due volte gli italiani hanno detto di no al nucleare senza pensare senza riflettere. Queste sono lacrime di coccodrillo. Piangano pure e paghino le bollette. Non ho alcuna simpatia.

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