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Questi ultimi due anni rappresentano uno straordinario caso di analisi: il viverli puo’ essere salutato come una momento fortunato per chi -mantenuto il dovuto distacco- riesce in maniera pratica a indirizzare riflessioni e analisi su un percorso epistemologico pur senza mai abbandonare il lato euristico: la pratica “regola del pollice”, dei piedi ben saldi a terra senza troppi tecnicismi popolati da redoutables “fly-by-night-experts” e rifuggendo invero la perniciosa attitudine al “prevedere”, il divinare il futuro. Pratica che – tuttavia – inevitabilmente ognun sviluppa nel proprio intimo pensiero.
In meno di un anno la civiltà occidentale si è in buona misura sgretolata; in un caso quasi unico di “compressione” di eventi negativi in un quadro temporale estremamente ristretto. Eventi politici, sociali , economici e geopolitici le cui determinanti e connessioni sono in molti casi funzioni – derivate prime o seconde – di un medesimo evento.
Sul lato politico e di pacifica convivenza sociale sono state infrante -con l’attivo supporto di tutti i partiti politici e degli intellettuali – l’insieme delle pratiche democratiche, di salvaguardia e rispetto delle guarentigie , il rispetto della tassinomia delle norma Divina ,Naturale e per ultimo quella di “governo”, quella definita dall’uomo per i popoli ma , appunto, ultima per valenza assoluta e inutile se non conforme alle prime.
Se già qui poche settimane fa, avevamo notato l’accettazione in maniera trasversale da parte delle masse del nuovo modello premiante-discriminatorio-coercitivo che risiede anche nella certificazione verde e per tabulas di sola valenza politica, sottolineiamo che è ormai definitiva la dimostrazione da parte dei partiti (p minuscola) del piu’ alto livello di “lâcheté”, di codardia e pavidità mai vista nel dopoguerra ; eppur tuttavia con esponenti già pronti – in una “comédie humaine” a cui Balzac stesso avrebbe con dovizia attinto per aggiungere nuovi personaggi -ai suoi oltre duemila- i piu’ grotteschi o tanto comici quanto privi di dignità – a rapidi “riposizionamenti” in vista della tornata elettorale di fine legislatura che vedrà una corsa al cambio di casacca o auto promozione ad assicurassi posto in un parlamento di molto ridotto in seggi.
Questo per la nota politica e – si parva licet- sociale
Energia , caro “Bollette” , Governo Draghi e tensioni geopolitiche
Questi due blocchi di eventi strettamente connessi hanno in comune uno “stakeholder” a cui si deve far riferimento: la Unione Europea ; la sua miopia politica, le sue strutture burocratiche e di parossistico ideologico controllo , che sia una transizione ecologica o un trattamento sanitario o il debito nazionale inteso come “male assoluto” .
Per comprendere lo stato dell’arte è utile rifarci al Presidente Lagarde nella presentazione e discussione al Parlamento Europeo del Rapporto Annuale della Banca Centrale Europea.
Il Presidente Lagarde ha rammentato quanto già ci era noto.
In sintesi:
-Unione Europea è cresciuta meno del previsto nell’ultimo trimestre 2021 ed in modo non irrilevante (-0.3%) . Gli eventi pandemici non peseranno probabilmente nel 2022 pur tuttavia la crescita del PIL sarà condizionata negativamente dalle solite e conosciute determinanti:
la crescita dei prezzi dell’energia e le strozzature (bottlenecks) nella catena degli approvigionamenti. Queste ostacolano il corretto flusso di merci verso e da gli impianti industriali e il completo soddisfacimento della domanda crescente ex post le riaperture.
Il combinato disposto ha due effetti:
–la crescita del PIL è compressa e non si prevede una risoluzione a breve delle “strozzature”
– poiché la componente “costo dell’energia” è la determinante di peso preponderante nella dinamica inflattiva, se i prezzi dell’energia non scendono, l’inflazione aumenterà o nella migliore delle ipotesi non scenderà.
E i prezzi dell’energia non scenderanno infatti nel breve ,come invece erroneamente ritenuto da Lagarde il 28 ottobre 2021 e da noi altrove sottolineato.
BCE tuttavia immagina che l’inflazione EU sia in grado di passare dal 5.1% di Gennaio (5.0% a Dicembre 21) al 3.8% a Dicembre 2022: ancora sopra tuttavia al 2% del suo obiettivo, per poi scendere all’1.8% nel primo trimestre 2023. Una discesa “impetuosa”.
A questo si aggiunge un terzo elemento che può’ rendere la pressione sui prezzi piu’ persistente: l’aumento dei salari per – appunto-contrattazioni al fine di compensare la perdita di potere d’acquisto dei lavoratori- e che già sta mostrando i suoi effetti oltre oceano -oltre che l’aumento dei costi abitativi.
Sintesi: sommessamente non pensiamo che questo possa avvenire con la velocità attesa da BCE , posto che le determinanti sono esogene e dunque fuori dal controllo della Banca Centrale.
Inoltre a questo si aggiunge una generalizzata ascesa dei prezzi di commodities alimentari che in diversa maniera manterranno alta la pressione.
Posto questo scenario, arriviamo al punto squisitamente Europeo e che riguarda il costo della elettricità e dell’incredibile aumento dei costi, vis à le scelte di un governo considerato dai piu’ assai competente ma che nei fatti è fallimentare sotto ogni aspetto, soprattutto quando chiamato ad intervenire su temi strategici che richiedono visione politica e non tatticismi trimestrali.
L’aumento del prezzo delle “bollette” della luce italiane – ed europee- non è dovuto all’aumento del prezzo del Petrolio ( comunque in costante salita e vicino a sorpassare a brevissimo i 100 USDbbl) ma all’incredibile aumento del prezzo del Gas Naturale europeo con il quale si alimentano le centrali dedicate alla produzione di elettricità e alla struttura della produzione di energia attraverso fonti rinnovabili quali il solare o l’eolico, soggette a una forte volatilità di output produttivo funzione delle condizioni ambientali ( maggiore o minore presenza di vento e sole) e della dipendenza strategica della EU da forniture esterne di Gas Naturale , in maniera particolare nel caso della Germania – circa per il trentacinque percento- dalla Russia e sempre da est per il dodici percento dalla repubblica Ceca
Mentre il prezzo del Gas Naturale USA “NG” è aumentato dal dicembre 2020 al dicembre 2021 del 42% il prezzo del medesimo Gas Naturale europeo “TTF” scambiato sul mercato di Amsterdam è aumentato nello stesso periododi quasi il mille percento ( 978%) per poi riportarsi in dal 21 dicembre passato ad oggi ad un assai un minore- ma sempre altissimo- + 361 pct.
Sino a pochi anni fa il prezzo della enrgia elettrica e del gas al dettaglio era calcolato sul parametro del petrolio, con medie mobili di nove mesi: qualsiasi eccesso di volatilità nei prezzi del sottostante veniva eliminato : l’Unione Europea ha introdotto una politica improvvida eliminando tale sistema e portandolo a livelli di brevissimo periodo indicizandolo al Gas Naturale ( di natura piu’ volatile del petrolio) e prezzi “spot” trasformando un mercato sostanzialmente semplice in uno assai complesso, delicato, soprattutto tralasciando una visione di lungo e difensiva del pubblico puntando sul brevissimo senza considerare la componente di tensione sui prezzi di natura geopolitica.
A complicare ulteriormente si aggiunga la transizione verde e i certificati CO2 il cui costo viene caricato sul prezzo al consumo.
Se in questo si rivela la natura burocratica e di massima miopia della EU – ancor peggio è il comportamento dell’esecutivo italiano incapace di affrontare un problema ben piu’ che strategico ma vitale immaginando unicamente instostenibili intereventi a pioggia di decine di miliardi di Euro a semplice “buffer” della durata di qualche mese per supportare malamente le difficoltà del sistema produttivo e delle famiglie.
L’Italia è prossima a dichiare la “povertà energetica” rammentava qualche settimana fa una analisi di Thomson Reuters Refinitiv. .
Quella Morale è già dichiarata, aggiungiamo sommessamente.
Tutte cose che hanno attentamente pianificato a tavolino. Criminali.
Si sta piangendo sul latte versato. Per ben due volte gli italiani hanno detto di no al nucleare senza pensare senza riflettere. Queste sono lacrime di coccodrillo. Piangano pure e paghino le bollette. Non ho alcuna simpatia.