Il miracolo di Marcellino, fiaba commovente con un attore-rivelazione

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Dopo essere andato in scena fino al 22 dicembre, è di nuovo sul palco fino al 29 dicembre al Teatro San Babila di MilanoIl miracolo di Marcellino di Paolo Galli (produzione Game Produzioni di Giovanna Gattino) ispirato a Marcellino pane e vino. Due atti, 120 minuti compresa la pausa. Ecco la recensione.

IL CAST

Myriam Somma, Maurizio Semeraro, Gioacchino Inzirillo, Silvia Liberato Teresa, Davide Bonafini, Antonio Lo Bianco, Andrea Ghislotti, Danny Bignotti, Riccardo De Palo. Regia di Antonio Melissa; con musiche originali Mons. Marco Frisina; direzione musicale Adriano Scappini; assistente alla regia Vanna Tino

IL TARGET

Per tutti

LA TRAMA

Una madre malata e in fin di vita, lascia con dolore suo figlio nato da poco fuori da un convento di frati. A trovarlo è uno di loro che, prima di prendere i voti, si chiamava Marcello: per questo motivo battezzano il bambino con lo stesso nome. Provano a cercare una famiglia che si voglia prendere cura di lui, ma l’unico interessato a farlo è il sindaco del paese, il cui scopo è unicamente quello di risultare un benefattore per aumentare i consensi elettorali. Tenuto quindi Marcellino con loro, i frati crescono il bambino insieme a una perpetua. All’età di otto anni, Marcellino è conosciuto ormai anche in tutto il paese perché, sempre vivace, ogni tanto crea qualche scompiglio. Vuole solo giocare e così anche i frati, a cui lui nel frattempo ha attribuito soprannomi in base alle loro caratteristiche (Fra Pappina, Fra Balbetto, Fra Din Don, Fra Porta, Fra Malato), hanno rivoluzionato la loro quotidianità. Costantemente vegliato dalla mamma morta, Marcellino si interroga su chi sia sua madre: ne parla anche con Manuel, il suo amico immaginario, e con Gesù. Il crocefisso che c’è in soffitta, dove i frati lo raccomandavano di non andare, inizia infatti a parlargli: Marcellino vedendo deperito Gesù sulla croce, gli porta ogni giorno pane e vino, rubandolo di nascosto dalla tavola dei frati. Il giorno della sua prima Comunione, Marcellino avrà l’incontro con Gesù, a cui chiede di poter conoscere sua mamma e la Madonna…

LA MORALE

La morte non è una punizione divina, ma un obiettivo, soprattutto per chi sa già cosa trovarci. Se Heidegger nel 1927 parlava di “vivere per la morte”, sottintendendo l’importanza di avere una finitudine nella nostra esistenza autentica, con Marcellino scopriamo che il cuore innocente di un bambino può desiderare l’Aldilà come una prosecuzione migliore della vita terrena.

IL COMMENTO

Marcellino Pane e Vino: una storia che ha appassionato, commosso (e traumatizzato) chiunque sin dalla tenera età. In effetti il linguaggio è quasi fiabesco, prestandosi quindi a essere adatto per ogni età, tuttavia il modo con cui il Cristo dalla croce si portava via il bambino nella pellicola del 1955 è sempre stato qualcosa di indiscutibilmente scioccante. Stessa cosa dicasi per il tono severo con cui i frati non volevano che Marcellino andasse in soffitta, mistero sul quale in tanti ancora si interrogano sul web con svariate ipotesi. Antonio Melissa riesce a rendere più morbidi questi passaggi: chi ama il film, noterà come la versione teatrale salti alcuni momenti, ma va tutto a favore di una storia che in questo modo resta una vera fiaba. Nel finale il bambino non dorme come nella scena del film, ma continua a vivere serenamente grazie al bene che ha regalato a tutti. Il miracolo di Marcellino si esprime dolcemente, con un adattamento che tende a sottolineare l’aspetto più divertente della trama, pur mantenendone l’impatto morale. Tante belle canzoni ben interpretate, qualche momento di apprezzabile comicità e molti applausi. Esperimento riuscito, che merita di essere conosciuto.

IL TOP

A uno come Papa Francesco, questo spettacolo piacerebbe sicuramente, perché si rende evidente il senso di speranza che Marcellino nutre di conoscere sua mamma. La sua vita si compie in quell’incontro, che Melissa è bravissimo a fare emergere mettendo al centro della storia proprio la madre morta, ma sempre presente. Il suo ruolo è interpretato da una eccezionale voce, quella di Myriam Somma, tanto intonata quanto espressiva nel canto come nella recitazione. 

LA SORPRESA

Riccardo, anni 9, è un portento. Simpatico, disinvolto, senza alcuna incertezza: forse non lo sa abbastanza, ma ha dato a Marcellino la sua personalità. Se conserverà la passione, fra qualche anno continueremo a parlare di questo attore che aveva debuttato ne Il miracolo di Marcellino. Tanti bambini in sala: clima natalizio assicurato.

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