“Non sono io! Siete voi?”, la mostra sinestetica di Giordano Floreancig

0

ABBONATI A CULTURAIDENTITA’

Inquadrando con lo smartphone il QR Code associato, i suoi quadri “cantano”

“Perché non parli?“, domandò secondo leggenda Michelangelo al terribile Mosè appena scolpito. Dall’aneddotica alla realtà: dal 19 marzo al primo maggio a Udine i quadri di Giordano Floreancig (Stregna, 1954; vive e lavora a Udine) prenderanno letteralmente la parola nell’ex chiesa di San Francesco per una personale multimediale e sinestetica che raggiungerà lo zenith grazie all’uso della tecnologia.

 

Non sono io! Siete voi? è una mostra che permetterà al pubblico non solo di guardare ma anche di ascoltare una serie di opere inedite (selezionate dal gallerista Alessandro Erra), di cui dieci realizzate appositamente per questo progetto speciale: far “cantare” i quadri di Floreancig inquadrando con lo smartphone il QR Code ad essi associato.

Ogni opera avrà infatti un proprio brano musicale originale integrato e realizzato ad hoc da grandi musicisti (Roberto Dell’Era degli Afterhours, Enrico Gabrielli dei Calibro 35, Elisa Brusati dei Noema fra gli altri) e artisti (l’attrice, regista e performer Xena Zupanic, ma si prevede anche un intervento straordinario del giornalista Toni Capuozzo), in modo che dalla frenetica pittura di Giordano Floreancig scaturiscano letteralmente parole, musiche ed emozioni.

Il progetto, nato da un’idea del giornalista Gianmarco Aimi quando Floreancig nel primo lockdown disse “Ai miei quadri manca solo la parola“, è stato sviluppato anche grazie al critico d’arte Luca Cantore D’Amore e organizzato dal Comune di Udine in sinergia con Udine Musei, con il contributo di Region Friuli Venezia Giulia e PromoturismoFVG, Fondazione Friuli, Camera di Commercio Pordenone-Udine e Confartigianato.

L’artista friulano non è nuovo a queste imprese di ribaltamento percettivo (Non sono io! Siete voi?, appunto) e in questa mostra c’è tutto Giordano Floreancig, con i suoi quadri / cretti densi di colore e pasta pittorica, con quei volti ”terremotati” di materia e colore (non per nulla, la sua arte nasce nel post terremoto del Friuli del 1976).

Ma in occasione di questa grande mostra di Udine il ribaltamento va oltre: se prima con i suoi ritratti poteva capitare di avvertire la sensazione di essere guardati da loro, ora i nostri sensi si scompigliano oltre modo, nel nome della sinestesia, fino a…”vederne” i suoni.

ABBONATI A CULTURAIDENTITA’

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

14 − 13 =