Angela Carini ci ha provato, ma ha dovuto rinunciare. Al secondo colpo ricevuto dal suo avversario, l’algerino Khelif, così forte da slacciarle il caschetto, ha dovuto gettare la spugna.
Solo 46 secondi è durato l’incontro, nel quale Khelif, avvantaggiato dai suoi geni maschili XY, ha assestato due potenti colpi all’italiana. La prudenza ma soprattutto la mortificazione di vedere tutti i propri sforzi vanificati da un regolamento che consente a un fisico maschile di gareggiare contro una donna biologica ha consigliato alla nostra Angela Carini di abbandonare l’incontro.
“Massima solidarietà ad Angela che ha fatto un gesto simbolico così forte e coraggioso” commenta il direttore Edoardo Sylos Labini.
Coro di riprovazione per un match dal risultato scontato. La premier Giorgia Meloni ha riecheggiato le stesse parole che si è letto nel labiale della Carini: “non è giusto”. Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha scritto sui suoi social: “Il pianto inconsolabile di Angela ci colpisce ma il suo ritiro le fa onore. L’aspetto in Senato per abbracciarla”.
Il suo è un gesto simbolico e coraggioso. Un monito per questa ingiustizia. Una vergogna per tutti coloro che non hanno difeso la nostra atleta. La Federazione ora faccia sentire la sua voce, in difesa delle donne nello sport.