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Con gli onorevoli Chiara Appendino, Tommaso Foti e la giornalista Luisella Costamagna, Edoardo Sylos Labini direttore di CulturaIdentità ospite ieri sera di Bianca Berlinguer a Carta Bianca su Rai Tre.
Il tema della serata era il nuovo Decreto Lavoro del Governo, varato il primo maggio, che rottama di fatto il Reddito di Cittadinanza. Naturalmente la Appendino e la Costamagna hanno cercato di attaccare l’operato della Meloni parlando di salari bassi.
Sylos Labini ha subito puntualizzato che la sinistra, non avendo votato per lo scostamento di bilancio, ha cercato di impedire che 4 miliardi recuperati dal taglio del cuneo fiscale andassero nelle tasche degli italiani. Il direttore ha poi ricordato che non è poca cosa mettere 100 euro nelle buste paga dei lavoratori ogni mese e che mentre altri strumentalizzano le piazze per attaccare il centrodestra, la Premier ha dato un segnale immediato e concreto. Inoltre il nuovo assegno di inclusione che interviene a favore dei più fragili (disabili, over 60, famiglie con minori) è un sussidio che supera il Reddito di Cittadinanza distribuito in modo sbagliato e che ha di fatto fallito il suo compito. Infatti nell’ultimo anno le richieste di Rdc sono diminuite del ben 65% ed invece secondo l’Istat a febbraio 2023 hanno trovato lavoro oltre 352 mila occupabili.
La riforma del lavoro deve avviare le persone verso la formazione, sottolinea l’on. Foti . C’è una visione culturale diversa, aggiunge Sylos Labini: il Governo accompagnerà chi vuole trovare lavoro in un percorso di formazione, perché oggi la richiesta è mutata con nuovi tipologie di mestieri. E poi la flessibilità dei contratti consentirà alle aziende di assumere con più facilità. Insomma lo scandalo dov’è? La sinistra voleva le persone sulla poltrona ad aspettare il reddito di cittadinanza tutta la vita senza lavorare?
Si capisce che PD e Cinque Stelle debbano fare il proprio lavoro all’opposizione ma, come CGIL, Cisl e Uil, attaccano il centrodestra a prescindere, qualunque cosa faccia e proponga. Si minacciano scioperi e manifestazioni di piazza senza nemmeno aver letto bene il Decreto, che non è stato ancora pubblicato in Gazzetta. Come troppo spesso succede a sinistra: molto rumore per nulla!