Aumenta in Italia il numero dei contagi Covid: colpa delle nuove varianti? L’Italia segna un +44% rispetto ai 14.863 della scorsa settimana e le varianti virali che ora hanno il nome Eris e Pirola stanno alzando la testa, ma nessun allarme, negli ospedali la situazione è sotto controllo e rispetto a 3 anni fa molto è cambiato: siamo più esperti e sappiamo cosa non aveva funzionato. Il virus acquisisce mutazioni che ne consentono la circolazione in tempi imprevedibili durante tutto l’anno ma sappiamo anche che nella stragrande maggioranza dei casi non ha esiti gravi, piuttosto il rischio è che venga usato come una clava dai nostalgici dei lockdown e della soppressione delle libertà individuali: non c’è nessun motivo per fare allarmismo, in Italia l’aumento di casi di Covid ormai è un classico del post-vacanze e sappiamo bene che con l’approssimarsi dell’autunno e del calo delle temperature staremo sempre meno all’aria aperta e sempre più al calduccio in ufficio e in casa, con la conseguenza che il covid continuerà a comportarsi come un virus respiratorio “stagionale”, che si trasmette più facilmente in ambienti chiusi. Noi speriamo che, con il passare dei giorni e del (possibile) aumento di contagi, il prossimo autunno non ridiventi l’autunno caldo dell’era Conte-Speranza, con i lockdown, le zone rosse e il green pass. Ma, a parte alcune eccezioni massmediatiche che in questi giorni “sparano” titoli tipo “Autunno Covid”, “il Covid torna a far paura”, “gli italiani hanno rimosso il virus”, la psicosi terrorizzante del recente passato è un ricordo e non un pericolo imminente. Come ha detto ieri sera a Rai News 24 Edoardo Sylos Labini direttore di CulturaIdentità, su un’eventuale recrudescenza del coronavirus in Italia non bisogna ripetere gli errori del passato: urge cambiare approccio al problema, perché abbiamo visto come la deprivazione delle libertà individuali non sia servita a niente. Questo governo farà quello che ha sempre detto di fare anche quando stava all’opposizione, cioè rispettare le regole di contrasto al virus ma senza privare i cittadini delle libertà basilari. Oggi non c’è più la psico-follia dei bollettini quotidiani e l’argomento va affrontato in un modo diverso: questo governo non farà gli errori commessi da chi governava all’epoca.