Intervista di 4 pagine del direttore di CulturaIdentità sul nuovo numero di Panorama in edicola da oggi, che questa settimana dedica la copertina – con l’eloquente titolo “Agnelli o lupi?” – alla dinastia torinese e ai suoi affari.
La chiacchierata fiume firmata da Giorgio Gandola si apre con una bella immagine del nostro direttore con la nostra rivista e con un inedito approfondimento su come nacque il progetto di CulturaIdentità. Quando Sylos Labini 10 anni fa portò sul tavolo di Berlusconi l’idea di un nuovo progetto culturale che potesse contrastare l’egemonia della sinistra e il fondatore di Forza Italia non colse la proposta “Mi guardò come fossi un alieno”.
E poi l’anticipazione sul titolo del nuovo programma che Sylos Labini condurrà su Rai 3 sulle vite di d’Annunzio, Mazzini, Marinetti e Guareschi, “Inimitabili”. Personaggi che l’attore ha già portato in scena in teatro e che torneranno sui palcoscenici italiani nella drammaturgia di Angelo Crespi.

E ancora, la rete delle Città Identitarie “la vera modernità è nel passato” con il racconto degli uomini e dei luoghi che hanno fatto grandi le nostre cittadine di provincia che sono l’ossatura della nostra Penisola. Nella scoppiettante intervista si apre anche un finestra sui partiti.

“La sinistra è finita da Berlinguer a Fedez senza manco passare per Manu Chao” scherza Sylos Labini con Gandola. Ma se commentare lo stato della politica nell’area liberal è come sparare alla croce rossa, non manca la critica costruttiva a destra, dove il rischio di sprecare di nuovo l’occasione del momento è grande: occorre dunque mettere da parte le pruderie del passato, ideare nuove strategie, creare nuovi contenitori culturali e non limitarsi a quelli esistenti.
E sui talk show politici? “Sono come le soap opera di una volta” dice Sylos Labini. “Servono per esaltare gli stereotipi degli ospiti che vi partecipano”. Insomma un’intervista come sempre fuori dagli schemi, da non perdere su Panorama in edicola.