Tre nuovi passi nel delirio: il lockdown per i non vaccinati

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fonte Facebook

Se c’è una cosa che questa dannata misteriosa pandemia ha dimostrato è la matrice autoritaria di tutte le correnti di pensiero nel Paese che si pretende liberale. Siamo se mai al trionfo del socialfascismo mussoliniano che metteva hegelianamente d’accordo le smanie concentrazionarie di destra e di sinistra, al “Tutto nello Stato, nulla al di fuori dello Stato, niente contro lo Stato”. Quanto alla cara madre Chiesa, appena può svela la sua pulsione oppressiva, il cardinal Bassetti è arrivato a dire, a nome dei vescovi, che chi non accetta tutte le dosi che lo Stato chiede, chi è contro il green pass, sta fuori dal Vangelo e si danna l’anima. Due anni di chiusure, di violazioni dei diritti individuali, di aggressione sistematica alla democrazia costituzionale, e siamo al punto di partenza, anzi peggio, al lockdown di rappresaglia per i non vaccinati. “Sul modello austriaco”. Bel modello, hanno già dovuto rimangiarselo e lo estenderanno a tutti senza distinzioni di prima, terza o nessuna dose. L’Irlanda ha una copertura del 94% ed è piena di contagiati, l’Italia sta quasi al 90% e minaccia il ritorno alle zone colorate, l’Europa è il continente più vaccinato e più in difficoltà. Uno studio pubblicato sulla rivista medica del gruppo “Lancet” conferma che i vaccinati trasmettono la variante Delta come i non vaccinati, il green pass che, secondo il nostro presidente del Consiglio, salvava le vite ha contribuito ad alimentare confusione, false certezze e discriminazioni, ma questi niente, non un dubbio, non un ripensamento. Gli scienziati da cabaret ripetono, tra mille contraddizioni, che bisogna chiudere? Loro chiudono, il ministro Speranza non vede l’ora.

Una strategia assurda, distruttiva per il Paese ma potenzialmente suicida per il regime. Gli stessi governatori, anche loro in gran parte prede dell’isteria manicomiale (l’ineffabile De Luca in Campania vuole “il napalm per i novax”), adesso premono per un ripensamento, si sono accorti che il Natale minaccia la bancarotta, la stagione turistica invernale parte già compromessa, prenotazioni in crollo, tutti disperati, dai gestori degli hotel ai bancarellari dei mercatini: niente, la libidine della chiusura è più forte, si preferiscono gli appelli dei Pregliasco e i Lopalco, “il Natale passatelo da soli come me”, “a Natale non invitate nessun no vax”.

Da cui un sospetto che si fa sempre più fondato: i leader occidentali europei sembrano non avere capito o voluto capire molto dall’emergenza endemica, le loro mosse si sono rivelate puntualmente sbagliate, l’unica cosa che hanno saputo fare è stata reprimere, vietare, con poche eccezioni, e quindi affidarsi a un preparato genico dagli effetti interlocutori e comunque non definitivi. Ma che fa? Se il vaccino non ha risolto, se dura non per sempre ma al massimo qualche mese, ebbene si moltiplichino le somministrazioni; se i lockdown non sono serviti, allora si torni ai lockdown, selettivi, globali, basta che si chiuda. Altra strada non c’è, altre soluzioni non sono contemplate.

Il trucco è incolpare sempre e comunque la cittadinanza per quanto docile, paziente. Viene quasi da augurarsela, la nuova ondata oppressiva: così la gente s’incazza davvero e comincia a non obbedire più. Senza bisogno dei casinisti sentimentali alla Puzzer: semplicemente un “grazie, no”, pacifico, non violento, ma collettivo e dilagante. Almeno la finiamo con questa farsa del contagio zero e si torna ad assumersi ciascuno le proprie responsabilità, sul presupposto che la convivenza con un virus, a volte inevitabile, comporta scelte di cautela e di attenzione meditate, personali, non scagliate dall’alto, non figlie dell’alienazione, delle nostalgie autoritarie condivise tra destra, sinistra e clero.

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1 commento

  1. Bisogna colpire i membri della mafia della globalizzazione. Andare dove ci sono i magazzini di Amazon con le automobili in modo da bloccare il traffico e impedire a Amazon di consegnare le sue merci.

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