Un tuffo nel passato ma truffaldino e scorretto

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Benvenuti nel passato. È un effetto vintage, tra bandiere rosse, numeri gonfiati (un milione sempre!), piazza San Giovanni, gli Inti Illimani, che poi notoriamente portano sfiga. Tutta una antica chincaglieria del movimento operaio che suona ancora più grottesca, considerando che ormai gli iscritti ai sindacati sono pensionati e che la classe operaia italiana vota massicciamente a destra. L’abbiamo vista, nei giorni precedenti, tra i portuali di Trieste, ma i sindacati confederali stavano dall’altra parte della barricata

L’unico elemento nuovo è che la manifestazione si è svolta durante il silenzio elettorale. Una violazione delle regole che Lama e Berlinguer non avrebbero osato, visto che almeno possedevano il senso della forma

E infatti tutto questa nostalgia, visibile anche sui volti per lo più scavati dal tempo della gran parte dei manifestanti, meriterebbe anche rispetto, se non fosse una nostalgia che, oltre che truccare il gioco, picchia.

La violenza in sè della manifestazione sta nel fatto che si è presentata in modo arrogante per la difesa della democrazia e contro il fascismo: ergo, chiunque non vi abbia partecipato , è sospettato di essere tiepidamente democratico e magari filo fascista. Per questo l’invito di Landini a “tutti” i partiti è stato decisamente ipocrita. Se avessero voluto manifestare davvero per la democrazia, Landini e co. avrebbero organizzato una adunata contro tutte le violenze e non il giorno prima dei ballottaggi

E violenza e arroganza verbale è trasudata nelle dichiarazioni e negli interventi di Landini, di Letta e di Gualtieri, ovviamente presente (in fondo la kermesse è soprattutto per lui). Da notare poi la partecipazione di Di Maio e di Conte: in quella stessa piazza, nel 2013, Beppe Grillo aveva radunato 800 mila persone (reali, non inventate come fa la Cgil) attaccando la “peste rossa” e i sindacati, e naturalmente guadagnandosi l’epiteto di fascista dal Pd. Non sappiamo Conte , ma certo di Maio c’era, e ora sta a braccetto con quegli stessi zombie (e a loro ubbidienti) contro cui Grillo e Casaleggio senior avevano creato il Movimento. Se lo ricordino gli elettori di Virginia Raggi domani.

Anche per reagire a questa violenza, a questa arroganza e a questa ipocrisia, diamo un segnale. Andiamo tutti a votare e regaliamo la vittoria a Michetti.

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