Vigili del Fuoco: verso una cultura della sicurezza sul lavoro

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In occasione della giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro quale, attuale, prioritario e tuttora irrisolto, tema nazionale, cui se ne ambisce l’efficace superamento, si intravede la possibilità di andare sempre più verso l’abbandono del mirato e variegato acculturamento come, ancora, fornito “all’occorrenza/per necessità” a prescindere dal livello culturale come, anche, dall’età dei soggetti via via interessati.

Bisogna evidenziare la necessità di creare una nuova «cultura della sicurezza» al fine di ridurre o prevenire gli incidenti sul lavoro e le malattie professionali che provocano, in media, a livello mondiale, 6.000 morti al giorno.

Nel nostro Paese, grazie alla proposta di legge del 24 novembre 2022, che vedrebbe l’introduzione nelle scuole secondarie di secondo grado del diritto del lavoro e della sicurezza nei luoghi di lavoro, promossa dai deputati Rizzetto, Lucaselli e Zucconi, nasce l’intento di “assicurare appieno che i futuri lavoratori e datori di lavoro siano forti dei princìpi e delle regole che governano l’attività lavorativa.

Serve una diffusa scolarizzazione in ordine al possibile rischio lavorativo, questo rappresenterebbe quel valore aggiunto, atto, a limitare ogni relativo danno e concretizzare l’accettabilità dello stesso rischio fino a perimetrare, efficacemente, la sicurezza sul lavoro.

La richiesta di cambiamento viene da più fronti, in particolare anche del mondo tecnico.  Questo permetterebbe alla popolazione di ben acquisire, nel tempo, quell’istruzione di base su cui ciascun soggetto potrà meglio innestare le sole, successive e specifiche istruzioni personali che lo riguarderanno in ordine al proprio impiego a garanzia dell’efficace, uniforme e rapido innalzamento del livello di conoscenze e competenze, atteso, sull’intero territorio nazionale, per l’abbattimento di ogni rischio nell’ ambito lavorativo.

Un contributo, non secondario, può essere atteso, per i fini in questione, dal personale esperto in materia per specifico studio come, anche,  dai vigili del fuoco con protocolli d’intesa – continua Cordella – per l’insegnamento nelle scuole, a partire dal primo ciclo  all’interno del sistema pubblico di istruzione, in tema di sicurezza sul lavoro.

 La pandemia   ci ha insegnato che per tutelare il diritto alla vita e al lavoro bisogna indirizzare sia investimenti economici ma ancora di più culturali sul concetto di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.

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