Vogliono bruciare la casa del Mulino Bianco

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Ci stanno provando. Oramai anche in modo più o meno dichiarato. Non hanno bisogno neanche più di nascondersi. Protetti dal pensiero unico e violento del politicamente corretto, vogliono scardinare il più antico pilastro dell’umanità: la famiglia. Hanno acceso un fiammifero ed ora provano ad alimentare la fiamma sperando si propaghi in un incendio. Dobbiamo fermarli. Genitori separati, ragazzi padre, mamme coraggio, coppie felici, tate, badanti, toy boy, maestre elementari, uniamoci. Perché se brucia la Casa del Mulino Bianco è veramente la fine della nostra società occidentale. E ve lo scrive un dannunziano incallito, esteta e libertino ma consapevole che la famiglia è il vero unico rifugio dell’essere umano. È un nucleo che va difeso con cura, protetto con amore perché malgrado tutte le difficoltà quel legame di sangue che ci unisce è più forte di tutte le contraddizioni della vita. E non è un caso che, per illustrare questo numero del nostro mensile, ho scelto ancora una volta un’opera pop del nostro SaveTheWall che parla a tutti parlando da sola. L’appello che seguirà in queste trentadue pagine è rivolto a ognuno di noi. Perfino ai guru di quell’ideologia nichilista che vorrebbe annientare la famiglia.

Cosa siamo senza un padre e senza una madre? Cosa si muove dentro le nostre viscere quando una di queste figure viene a mancare? E lo dico anche alle tante coppie omosessuali che oggi finalmente possono vivere tranquillamente il loro rapporto, confrontandosi con i propri genitori. La famiglia, come la Patria dove siamo nati o il Dio nel quale crediamo non sono parole da isolare o concetti da denigrare. Rispondono semplicemente alla natura dello spirito umano e danno un senso al nostro cammino bello e tortuoso. Allora, quel cerino mettetevelo in tasca, perchè a bruciare non sia la nostra casa ma la passione e l’amore per chi ci ha messo al mondo. Per chi ha creduto, sbagliato e combattuto prima di noi.