A cinque anni da quel terribile terremoto Norcia rinasce orgogliosa e più bella di prima

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La ricostruzione della Basilica di San Benedetto è un messaggio di gioia per tutta la comunità

Avere un’identità significa essere in grado di autorappresentarsi (e autodeterminarsi) e, soprattutto, di riconoscersi come qualcosa che è diverso da qualcos’altro o qualcun altro. Il concetto di autodeterminazione di un popolo è strettamente collegato con l’identità e non vi è identità se non c’è una cultura comune. Il patrimonio artistico e culturale esprime la memoria storica e rappresenta uno strumento di partecipazione e inclusione di una comunità.

L’identità culturale all’interno di un progetto di restauro di una città colpita dal sisma non è meno importante degli interventi per migliorare l’efficienza funzionale dell’opera stessa. A cinque anni dal terremoto che distrusse la Basilica di San Benedetto, il Comune di Norcia ha dedicato due giornate, il 29 e 30 Ottobre, in memoria di quel tragico evento con una serie di iniziative culturali come la mostra virtuale della proiezione dei progetti dedicati alla ricostruzione di alcuni dei monumenti della città come il Palazzo Municipale, il museo della ‘Castellina’, il Teatro Civico, l’ospedale, la residenza per gli anziani, nuovo polo scolastico, le mura urbiche con la ricostruzione di Porta Romana e Porta Ascolana e la Concattedrale di Santa Maria. La Basilica di San Benedetto a Norcia è stata oggetto di un convegno ‘Com’era e dov’era’: a cui hanno preso parte il MiC, Ministero della Cultura con l’Ing. Paolo Iannelli Soprintendente speciale per le aree sisma e la dott.ssa Marica Mercalli, Direttore Generale per la Sicurezza del Patrimonio Culturale, coordinati dall’architetto Carlo Blasi.

La basilica di Norcia rappresenta la spiritualità e la cristianità europea perché tramanda la storia di San Benedetto: sulla scia della sua ‘Regola’ – Ora et labora – i monaci benedettini hanno varcato i confini nazionali per diffondersi in tutta Europa, dando vita a centri di preghiera, cultura e ospitalità diffusi in modo capillare, tanto da far sì che San Benedetto fosse proclamato patrono d’Europa.

Durante l’incontro è stato presentato alla cittadinanza il libro di Nicola Alemanno ‘Doppia Zona Rossa’ (Rubbettino, 2020) che è stato recentemente insignito del Premio Internazionale di letteratura Città di Como:-“Ho scritto questo libro – spiega Alemanno – per trasmettere le forti emozioni ed esperienze vissute all’indomani del sisma, che diversamente sarebbero cadute nell’oblio, nella speranza che quanto accaduto alle Comunità colpite possa essere utile in caso di nuove calamità. L’Italia è un paese bellissimo ma fragile che non dispone ancora di un Testo Unico per la Gestione delle Emergenze e della Ricostruzione (TUGER) utile a scongiurare il ripetersi di lungaggini che gravano moltissimo sulle comunità colpite”.

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