E Agesilao, “come Orlando furioso” si vendicò delle… lumache volanti

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E’ il 1894 e Agesilao Greco è un giovane militare d’artiglieria, di stanza a Roma. Ha solo 18 anni, voglia di divertirsi e già la sciabola pronta… Ma come si sa, i romani di una volta hanno sempre lo scherzo pronto, specie se di cattivo gusto. Uno scherzo a cui il giovane spadaccino reagisce con il piglio dell’eroe ariosteo. Colpi di piatto di sciabola, urla, gente fuori combattimento, e, alla fine, i poliziotti…

Agesilao, ovviamente, affronta i rigori della legge, ma la difesa dell’uniforme e dell’onore di un soldato, a quel tempo, conta ancora qualcosa… [Red.]

Agesilao ha 18 anni ed è volontario d’artiglieria a Castel Sant’Angelo. Esce di nascosto dalla caserma e va “a godersi la festa fuori porta a San Giovanni in Laterano intorno a una tavola, con due amici e tre signore, sul piazzale di una delle tante taverne che fanno a Roma ghirlanda”. Il piatto della festa sono lumache.

Improvvisamente, su quella tavola ne arriva una dall’alto, come un proiettile. Poi un’altra. E un’altra ancora. L’olio schizza ovunque e imbratta tutto il vestito delle signore. Poco più in là, un gruppetto di vetturini se la ride: lo scherzo è riuscito. Agesilao, furibondo, sfodera la sciabola, si precipita alla loro tavola e le tira un fendente sul tavolo gridando «vi ammazzo tutti».

Saltano piatti, bicchieri, lumache e anche i commensali: chi brandisce l’ombrello, chi la frusta, la sedia, il coltello. Sono in 12. Agesilao dà colpi di piatto per evitare di ferirli, e rotea la sua sciabola “come Orlando quando fu preso dalla furia”. La gente grida «è pazzo», mentre lui ne mette diversi fuori combattimento. Arrivano “carabinieri, questurini, pizzardoni e delegati”. Una notte in cella a Castel Sant’Angelo gli calmerà i bollori. La mattina dopo, Agesilao è a rapporto: ne uscirà assolto e con un premio in sigarette da parte del colonnello.

Ad attenderlo fuori, tre vetturini che vogliono vendicarsi, lui sfodera la spada, grida «vi ammazzo tutti» e i vetturini scappano a gambe levate attraverso Ponte Sant’Angelo.

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