Fino a qualche anno fa (neanche troppi, a dire il vero), era un’idea tutt’altro che opinabile che la famiglia fosse il mattone sulla quale era costruita non soltanto quella italiana, ma qualsiasi società ordinata del pianeta Terra. E lo era al di là delle differenti credenze religiose e delle diverse prospettive politico-culturali. Un tempo anche il Partito Comunista Italiano affiggeva manifesti «Per la difesa della famiglia». Lo sfondo era sì rosso, ma in primo piano c’erano mamma, papà e il prodotto del loro amore. In secondo piano, soltanto dietro, una fabbrica. Una formula iconica assai semplice per affermare che non c’è progresso vero senza la stabilità degli affetti personali.
Di acqua ne è passata. Non soltanto la sinistra è cambiata, ma anche gli altri attorno hanno mutato veste. Persino la Chiesa cattolica sta vivendo uno psicodramma epocale su un tema tanto essenziale. Tra l’iconoclastia politicamente corretta e i mantra di un liberal-capitalismo che ha convertito persino gli epigoni di Mao, «l’attacco alla famiglia» è un fatto che rischia di essere raccontato già da oggi con il senno del poi: con un melanconico nodo alla gola.
Attacco alla famiglia. È appunto questo il titolo dell’ultimo intervento editoriale firmato da Alessandro Meluzzi e inserito nel catalogo di Altaforte edizioni (pag. 160, 15 €) con la prefazione di Diego Fusaro. Due intellettuali, non a caso, che conoscono a menadito quali siano i fattori che hanno prodotto le mutazioni genetiche della sinistra che fu.
«Il capitale già da tempo ha dichiarato guerra alla famiglia: per polverizzarla e atomizzare la società, riducendola a mercato senza confini per monadi di consumo». La lezione di Fusaro è chiara ed è coerente con quanto va scrivendo e dicendo da tempo: «Se la famiglia comporta, per sua natura, la stabilità affettiva e sentimentale, biologica e lavorativa, essendo hegelianamente fondamento dell’eticità, la sua distruzione risulta pienamente coerente con il processo di precarizzazione delle esistenze condotto spietatamente dall’ordine neoliberistico».
E ancora: «È solo in questo orizzonte che si comprende nella sua reale portata, emancipativa solo per il nesso di forza capitalistico, l’aggressione alla famiglia come luogo della stabilità etica borghese: si tratta di un processo di disgregazione – scrive Fusaro – dei presupposti simbolici della famiglia non meno che delle sue valenze educative, del significato sociale e della funzione di solidarietà e di naturale welfare state, della struttura di luogo di responsabilità e di accoglienza».
Alessandro Meluzzi va oltre e prende la questione di petto. Su famiglie arcobaleno e uteri in affitto non si trattiene affatto: «Questo abominio rientra nella dittatura del politicamente corretto, che ha imposto una visione narcisistica, onnipotente e fuorviata dell’affettività. Ogni capriccio e ogni desiderio diventano così un diritto. Non interessa neanche più capire quale altro diritto in questo modo verrà calpestato, se quello della madre violata o quello del bambino che non avrà la possibilità di avere un padre e una madre».
«Come uscirne?» La domanda è lo stesso Alessandro Meluzzi a farsela per instradare la risposta su un crinale che corre verso l’abbondanza del totalmente-altro: «Bisogna passare dalla famiglia naturale alla famiglia sovrannaturale. Se la famiglia non riscopre la sua intrinseca vocazione, che non è soltanto umana, non è affatto scontato che un uomo e una donna riescano a passare insieme una vita per ragioni umane. Serve un’apertura al Mistero».
Una ricetta passatista? Meluzzi ha evidentemente ben altre preoccupazioni. «Per quanto obsoleto o desueto possa apparire – scrive – un tempo sposarsi aveva un significato mistico. Un tempo la tenuta della famiglia era garantita da una metafisicità di stampo religioso che oggi è andata perduta con la crisi parallela della spiritualità».
Questa non è sinistra, è solo anarchia. La sinistra è un’altra cosa, che forse non c’è più.
Una domanda, ma quelli che non sono nè uomo o nè donna, sono contenti di essere diversi? Rispettiamoli pure, ma che si comportino da persone civili come tutte le persone che sono nate come giusto esserle. Ci sono nati ciechi, si rispettano i ciechi, ma sono contenti di essere nati ciechi? E se una dice meglio essere fascista che frocio, non ha offeso nessuno, poteva anche dire meglio essere fascista che cieco. E se avessero fatto la stessa domanda ad un comunista? Già, non ci ho pensato, avrebbe risposto, tutte e due. Bella consolazione!
La famiglia è dove c’è amore, comprensione, rispetto. Punto e basta!
Su questo stesso Giornale un preoccupante articolo, per le grandi dimensioni del fenomeno, sui bambini cosiddetti “assuntori accidentali di stupefacenti” a causa dei genitori adusi alle varie droghe. Anche le famiglie “tradizionali” sono in disfacimento.
Una società in metastasi non ha un futuro, è destinata alla scomparire. La Chiesa poteva somministrare la medicina del ritorno a Dio e invece ha distribuito il veleno ecologista, relativista, nichilista. Amen
Commentare?C’è solo da far notare che chi vuol sfasciare sfascia soprattutto sé stesso.
Non mi è dato di sapere, al momento, se lo stimato autore abbia oppure no una visione più complessiva nella tragica materia, o si accontenti soltanto di estremizzare.
L’attacco all’unica vera famiglia, da sempre conosciuta e codificata, viene da molto lontano. Esso è fatto di una diabolica opera di sistematica distruzione le cui tappe sono: divorzio, depenalizzazione dell’adulterio, riconoscimento dei figli adulterini, parificazione dei figli legittimi e illegittimi, aborto di Stato, libero gratuito e assistito, e naturalmente unioni civili e matrimoni gay!!
E’ qualcosa di infinitamente più grave e complessivo dei semplici matrimoni gay e dell’utero in affitto.
La Chiesa Cattolica poi non esiste più dal lontano 1958, quando sulla cattedra di san Pietro s’insediò un falso pontefice che andava a sostenere l’esatto contrario di quanto insegnato da Cristo e dalla Chiesa per ben duemila anni.
Cristo chiama questo fatto “Abominio della desolazione nel luogo santo”, e colloca questo tragico evento alla fine della storia, e alla vigilia immediata della Parusia.
Dr. Antonio Coroniti
Sociologo – Teologo
+Ruggero
La sua amata Chiesa ha violentato bambini , nascosto pedofili , arraffato i soldi dei poverelli
per comprarsi auto di lusso e per corrompere giovinetti immigrati per farci sesso. Non lo sapeva?
Ho già scritto, caro Guido, che la Chiesa di cui le parla non è la Chiesa, ma un’associazione per delinquere di stampo pseudo ecclesiale.
La Costituzione della Chiesa è divina, perché data da Cristo.
La Chiesa la deve rispettare, anche dicendo che fuori di essa non c’è salvezza, e che chi non crede va all’Inferno.
La Chiesa, serva di Cristo, non può ovviamente contraddire Cristo stesso, altrimenti non è la Chiesa!
La Chiesa, infine, non può contraddire se stessa nelle definizioni solenni in materia di fede da credere e di morale da vivere. Se lo fa non è la Chiesa!
Attraverso le mie due lettere/dossier del 9 ottobre 2008 a Benedetto XVI e del 9 ottobre 2013 a Francesco, io ho scritto un libro nel quale dimostro, al di là di ogni ragionevole dubbio, che quella che oggi la malvagità degli uomini ritiene essere la Chiesa non è affatto la Chiesa!
Perché ha contraddetto Cristo in persona in materia di Salvezza e Inferno, e la Chiesa stessa nelle sue solenni definizioni in materia di libertà religiosa, di rapporti tra Stato e Chiesa e di rito della santa Messa; cose mai avvenute prima nella storia!
Perciò può compiere tutte quelle cose turpi che lei giustamente condanna.
Chi davvero è interessato a conoscere, secondo verità, cosa accaduto in questo ambito, mi può contattare via posta ellettronica all’indirizzo [email protected]
Sapesse quanti avvocati, ingegneri, idraulici, postini, salumieri, professori ecc. violentano bambini, arraffano soldi, corrompono i giovani immigrati ecc..
Lei cade nel solito luogo comune di chi odia la Chiesa e cita tutti quei mali che non risparmiano nessuna categoria di uomini.
Bisogna che il santone, che attualmente sta in vaticano, vada a casa d’urgenza, perchè è pericoloso per la società civile; da che c’è lui, la Chiesa Cattolica sta subendo un tracollo morale e materiale senza precedenti, e lo dimostra il sempre più sparuto numero di astanti in Piazza S.Pietro….
Sesso cibo riparo. Su questi tre elementi si è fondata la famiglia da un paio di millenni. Il maschio procurava cibo e riparo e la femmina cucinava e teneva pulito. I figli poi erano un capitale da far lavorare nei campi, da mandare soldati, preti, artigiani. Comunque sempre un cospicuo sostegno per la famiglia. Le figlie femmine erano un problema, tenue se la famiglia era abbiente, acuto se non lo era. Il loro destino era il matrimonio, quanto più precoce. Oppure il convento. L’etica sessuale si è formata così. Meglio se dal sesso nasce un patrimonio che altro. Poi la rivoluzione industriale ha cambiato tutto. E’ nato il bisogno di manodopera, le donne si son fatte avanti, hanno cominciato a guadagnare, a studiare e si son liberate del maschio che procurava cibo e riparo ma comandava e talora schiavizzava. Il sesso ha seguito. L’etica è mutata. E oggi si chiama libertà quello che è nato da un diverso rapporto di forza all’interno della famiglia. Che, francamente, di questo passo non ha più alcun senso.
La famiglia è cambiata grazie a leggi che malgrado la morale bigotta Italiana, la hanno liberata dalla forma prigione, in cui, soprattutto le donne erano prigioniere.
Una buona riforma fiscale per aiutare le famiglie con figli in Italia non è mai stata fatta, meglio non fare pagare le tasse, che fare riforme per sostenere le famiglie e tutte le infrastrutture di questo Paese
Poi mi fa ridere che chi difende la famiglia, in genere il primo a non essere coerente.
Fusaro e Meluzzi due intellettuali?