Abbiamo intervistato l’Avv. Riccardo Guarino, volto noto in Campania per il suo impegno sociale e culturale per la rinascita della città di Napoli e delle zone limitrofe.
Quali sono per l’economia di una città come Napoli le principali conseguenze della crisi economica derivante dalle chiusure?
Posso dire che il periodo delle chiusure ha dato un colpo durissimo all’economia napoletana, che veniva da una crisi Strutturata e antecedente alle chiusure. Le conseguenze sono l’impoverimento di un territorio che vede andare via tutti i giovani creando un vuoto enorme che scingeremo in maniera gravissima nei prossimi anni. Il rimedio è non solo far arrivare fondi per il rilancio delle attività, ma semplificare gli iter burocratici e incentivare le assunzioni con una forte decontribuzione dei costi del lavoro. Non c’è tempo da perdere! La politica deve smettere di fare provvedimenti inattuabili.
La sua città è pronta per ripartire, oppure una consona programmazione post coronavirus non è ancora avvenuta?
I napoletani vogliono ripartire, vogliono tornare a vivere. Ma la programmazione passa per un cambio di marcia, ci vuole un cambio di importazione. Perché dopo le misure di sostegno ora ci vuole un piano speciale per l’inserimento al lavoro. Basta assistenzialismo, ma si dia dignità alle persone con il lavoro.
Ci elenchi le principali iniziative che più gioverebbero attualmente al tessuto produttivo e popolare cittadino.
Le cose da fare solo tante perché ormai sono troppi anni che non c’è in programmazione. Le carenze principali sono nei mezzi di trasporto. Intere aree sella città non solo servite dai mezzi pubblici e i cittadini sono tagliati fuori da tutto, mentre li dove c’è la metropolitana bisogna dire che non c’è un servizio adeguato nè sufficiente. Per non parlare poi del decoro urbano e dell’abbandono per carenza dei servizi essenziali. Io penso che bisogna garantire ai cittadini una vivibilità che oggi non c’è. Per quanto riguarda le attività produttive mi sembra che ognuno sia lasciato a se stesso, a combattere con l’illegalità da un lato e con l’assenza dell’amministrazione dall’altro. Serve un serio riassetto urbano, che garantisca sicurezza, decoro e presenza delle istituzioni per ridare un senso di fiducia a chi deve vivere e lavorare, ed anche per dare una giusta accoglienza ai tanti turisti che arrivano attratti dalla bellezza della nostra città, ma ai quali non viene offerto niente.
Come valuta l’amministrazione attuale politica della città di Napoli e della sua provincia? La gestione può considerarsi soddisfacente?
L’amministrazione comunale ha fallito completamente il suo mandato, lo dicono i numeri di un bilancio con un debito assurdo, ma lo dicono soprattutto i fatti.
Io non capisco come sia stato possibile arrivare a risultati così negativo. Bisogna fare tutti un esame di coscienza. In primis il Sindaco, che dopo questa pessima esperienza, farebbe meglio a capire che il suo modello di politica ha stancato, e anche i suoi più strenui difensori si sono stancati di continui slogan che negano la realtà è cercano nemici da combattere. La realtà è ben altra purtroppo. Ma penso che grandissime responsabilità siano anche dei consiglieri comunali in carica, molti dei quali si sono dimostrati inadeguati al ruolo, altri invece non hanno reso un servizio alla città ma solo a se stessi. Penso che si sia superato il limite, e i napoletani spero che questa volta non abbiano la memoria corta e provino ad invertire questa situazione, dandomi fiducia a persone capaci e professionali.
Quale panorama sociale possiamo immaginare e sperare per il territorio napoletano nel futuro?
Il futuro di Napoli secondo me passa per il senso di responsabilità di tutti noi cittadini, che dobbiamo capire che la città è il luogo di tutti e bisogna prendersene cura con impegno. Ognuno deve fare qualcosa, ma soprattutto bisogna esercitare in maniera consapevole il diritto di voto, scegliendone individuando come guida sella città uomini che abbiano grandi capacità personali, professionali e umane. Ci vogliono uomini e donne che vogliamo realizzare il Rinascimento Partenopeo, e che inseguano il bene della nostra città con Sogno, Visione, Coraggio.