Campi: “Racconto Gentile a 150 anni dalla nascita del grande filosofo”

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Sono passati centocinquanta anni dalla nascita di Giovanni Gentile (29 maggio 1875). E poco più di ottanta dalla sua uccisione (15 aprile 1944). Mi è parso il momento giusto, dal punto di vista storico e politico, per dedicare un volume a questo straordinario personaggio: l’ultimo ‘intellettuale’ che abbia cercato di pensare la storia politico-culturale italiana in una cornice autenticamente unitaria e nazionale.

Sono partito da una riflessione sul carattere tragicamente esemplare della sua morte nel contesto del conflitto intestino che ha dilaniato l’Italia nel biennio 1944-45 per interrogarmi, più in generale, sul ruolo svolto da Gentile come pensatore e organizzatore culturale, sul suo modo di intendere l’impegno pubblico, sulla sua lettura del Risorgimento, sulle ragioni della sua adesione prima al fascismo poi alla Repubblica sociale italiana, sulla sua eredità ai nostri giorni.

Il libro si intitola, riprendendo un’espressione di Machiavelli, “Una esecuzione memorabile. Gentile, il fascismo e la memoria della guerra civile” (Le Lettere, Firenze pp. 242). Uscirà in libreria in prossimo 16 maggio ma è già disponibile in prenotazione su tutte le piattaforme di vendita online (a partire da Amazon).

Il fatto che a pubblicarlo sia la casa editrice degli eredi di Gentile aggiunge un motivo di ulteriore soddisfazione a quella che sempre si prova quando si conclude una fatica editoriale. Spero d’aver affrontato l’autore e il tema della sua uccisione – da sempre al centro di molte discussioni e polemiche – con il rispetto che il primo merita e con l’equilibrio che serve quando si prova a ragionare, senza pregiudizi o intenti strumentali, su una delle fasi più delicate e controverse della storia italiana del Novecento. Se l’argomento vi interessa, come spero, buona lettura.

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