Domenica 12 maggio in occasione della ricorrenza
In occasione della Giornata Mondiale della Fibromialgia, domenica 12 maggio la Torre Civica di Casale Monferrato sarà illuminata di viola, nell’ambito dell’iniziativa “Facciamo luce sulla fibromialgia” promossa su tutto il territorio nazionale dal Comitato Fibromialgici Uniti – Italia ODV.
Scopo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni delle persone affette da questa patologia non riconosciuta e spesso trascurata.
La fibromialgia, – spiega il sito internet dell’ODV – anche detta sindrome fibromialgica (FMS, dall’inglese fibromyalgia syndrome), è una patologia cronica caratterizzata da dolore muscolo-scheletrico diffuso, disturbi del sonno, fatica cronica, alterazioni neurocognitive e molti altri sintomi, come la cefalea o la sindrome del colon irritabile. Questa condizione può manifestarsi a qualunque età, anche se più spesso nella terza/quarta/quinta decade di vita, interessando prevalentemente il sesso femminile (rapporto F/M da 2 a 10:1) e approssimativamente 1.5-2 milioni di persone solo in Italia. Ha un andamento cronico e i sintomi possono persistere anche tutta la vita, ma non sono sempre presenti nella stessa intensità o con lo stesso livello di gravità: ci possono essere riacutizzazioni (peggioramenti) della sintomatologia più o meno ricorrenti, e ciò spesso rende difficile la diagnosi.
La FMS è una condizione dolorosa cronica molto complessa, caratterizzata non solo da dolore muscolo scheletrico diffuso ma anche da profondo affaticamento, disturbi del sonno e da numerosi altri sintomi a carico di diversi organi ed apparati.
Così, il simbolo di Casale Monferrato, la Torre Civica, diventerà per un giorno il simbolo della lotta a questa sindrome.
La torre, dotata di piccole monofore, domina con i suoi 60 metri di altezza tutta la città. La parte inferiore appartiene alla primitiva costruzione risalente al secolo XI. Innalzata primariamente per scopi difensivi, divenne nel tempo il simbolo del potere comunale. All’inizio del ‘500 i Paleologi, marchesi di Monferrato, commisero all’architetto e scultore Matteo Sanmicheli (Porlezza, attivo dal 1480 al 1528) il coronamento a forma di loggia. Anch’essa a pianta quadrata, è formata da quattro bifore, sormontate da una loggetta a forma ottagonale culminante con un colonnato, ricoperto da un cupolino ornato da delfini.
Ammodernata attraverso i secoli con intonaci dipinti e decorazioni in stucco, è stata portata alle forme attuali nel restauro effettuato nel 1920.