Con Emanuele Ricucci in viaggio dall’uomo-folla all’uomo-sovrano

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L'”uomo della folla” di cui ci parla Emanuele Ricucci nel suo ultimo libro (Contro la folla. Il tempo degli uomini sovrani, Passaggio al bosco, 2020, 240 pagine, introduzione di Vittorio Sgarbi) è l’esatto opposto del suo “omonimo” nel celebre racconto di Edgar Allan Poe, L’uomo della folla: è un conformista, non vede nulla, è connesso con tutti ma, schiavo della faciloneria eterea del web, non sa chi sia l’altro da sè. Questo è l’uomo di oggi, sia prima che durante l’era coronavirus. “Cambierà tutto” dopo il flagello?

Con Emanuele Ricucci in viaggio dall’uomo-folla all’uomo-sovrano

Di suo, Emanuele Ricucci, in questo pamphlet fresco fresco di stampa, auspica il superamento dell’attuale uomo “preistorico” e la nascita di un uomo nuovo autenticamente umano, «sovrano di se stesso»: l’uomo a molte dimensioni, ma senza strizzare l’occhiolino a Marcuse, anzi. L’uomo-sovrano del tempo che verrà, se verrà, avrà sviluppato gli anticorpi per fronteggiare l’uomo-folla e vedrà nella cura del proprio rapporto «con l’arte e con la morte, col coraggio e con Dio» le linee guida di un tempo nuovo scandito dai princìpi di un movimento culturale che si sarà scrollato di dosso la polvere dell’uomo globale delle sinistre chic. Seguiamo Ricucci in questo viaggio lungo gli insegnamenti di Ortega y Gasset, Gustave Le Bon, Marcello Veneziani e altri pensatori di ieri e di oggi, che dalla “preistoria” ci faranno entrare nella storia di un’umanità nuova e sovran(ist)a.