Sanremo 2025: ci siamo. Parte domani la 75^ edizione del Festival della canzone italiana che, fino a prova contraria, si chiama ancora così al di là di ogni illazione. Perché le tradizioni sono tradizioni (e sì, diciamolo anche noi una volta che valga per tutta la settimana, perché Sanremo è Sanremo): se c’è una kermesse che tutto il mondo ci invidia e ci imita è proprio questa.
È bello vedere la riviera ligure già popolatissima sin dal lunedì: considerando che, solo fino a pochi anni fa, l’argomento Festival era diventato un tema quasi d’élite, l’entusiasmo che si è creato già alla vigilia della quarta edizione targata Carlo Conti è più che mai paradigmatico. Tanti giovani, tanta modernità, ma anche molta tradizione per l’appunto.
A proposito di questa, a raccontare Sanremo 2025 su RaiPlay va in onda in diretta ogni giorno dalle 17 alle 18 un programma che riecheggia le vecchie trasmissioni delle tv locali: Conversazione, condotto dalla voce fuoricampo del sempre pacato, ironico e competente Giovanni Benincasa con la regia di Claudia Pascazi. La trasmissione, che con successo ha già collezionato una quarantina di puntate da novembre a oggi, ha un format molto diretto ed efficace: ospiti famosi in studio rispondono alle chiamate dei telespettatori che, senza filtri, possono dialogare con loro. Questa settimana, dunque, spostandosi sul ballatoio del Teatro Ariston, Conversazione mette al centro il Festival di Sanremo. Tutto quello che bisogna fare è telefonare allo 0637722220 e sperare di potere parlare con i protagonisti di questa 75a edizione.
CulturaIdentità seguirà il Festival attraverso questa striscia quotidiana talmente romantica e persino d’altri tempi da diventare straordinariamente originale in un’epoca fatta di intelligenze artificiali e autotunes. Conversazione è autenticità, verità: lo spettatore telefona, il conduttore e gli ospiti non sanno cosa verrà domandato. Per rispondere alle chiamate ci vogliono dunque fantasia, intuizione e velocità d’esecuzione, come direbbe il Conte Mascetti di Amici Miei definendo il genio. Proprio quello che si rivela qui Benincasa, che è anche autore del programma insieme a Francesco Mileto e Vittorio Simonelli. Può accadere di tutto: quel che conta è l’imprevidibilità insieme all’interattività di un pubblico appassionato. Da domani ospiti in studio ci saranno i cantanti in gara, ma già nel primo appuntamento della settimana si evince l’atmosfera più che mai curiosa di questa 75^ edizione.
Ospiti della prima puntata Gabriele Corsi, già da due giorni impegnato con Prima Festival e Carlo Amleto, ogni giorno su RaiRadiodue con Sanremo è sempre più blues (e sempre protagonista con Luca Barbarossa sempre sulla stessa radio).
Si parte con una telespettatrice che, mettendo alla prova Corsi, gli propone un quiz: indovinare canzoni di edizioni del passato, citando solo alcune frasi. Per uno come l’ex Trio Medusa, abituato a Don’t Forget the Lyrics, dovrebbe essere un gioco da ragazzi, invece la prova si rivela complicata per anche per lui: è la conferma che nella maggior parte dei casi ci si concentra sulle melodie e poco sulle parole. Anche se, parlando di pronostici, Corsi si sbilancia partendo proprio dal testo della canzone di quest’anno che più lo ha colpito: Quando sarai piccola, di Simone Cristicchi, dedicata alla madre malata di Alzheimer, toccherà le corde emotive di molti fino a commuovere. La vittoria morale, insomma, sembra già esserci (per i bookmakers, invece, il successo finale vedrebbe il giovanissimo Olly come favorito).
Una signora, preoccupata per il nipote che ogni anno arriva frastornato al lavoro per avere seguito fino alla fine la puntata, chiede a Corsi di intercedere con Conti affinché il Festival. In effetti, come si diceva, tra i fan di Sanremo ci sono tanti giovanissimi ormai: lo conferma la telefonata in studio di un ragazzino di 11 anni.
Con i telefoni senza filtri possono capitare anche conversazioni pittoresche. C’è per esempio chi si preoccupa in modo eccessivo della superstizione, immaginandosi che possa esserci qualche maledizione sul Festival, visto che Francesca Michielin ieri si è infortunata. Qualcuno ricorda che l’ospite in studio ha giocato a tennis con un suo amico: la richiesta di salutarlo, però, perde di efficacia quando lo spettatore scopre che immaginava di parlare con Carlo Conti anziché con Carlo Amleto. Pazienza, qualcuno lo riferirà al Carlo direttore artistico (che ovviamente si ricorderà dell’amico appassionato della racchetta). Qualcuno chiama unicamente per “fare i complimenti alla trasmissione”, ma anche “a Sanremo”, in questo caso sulla fiducia ovviamente: è un attestato di amore nei confronti della kermesse da cui emergono ogni anno le colonne sonore della nostra vita. Sono telefonate colorate, divertenti, ma soprattutto senza finzioni. È questo che rende tutto eccezionalmente lontano dal trash ma assai piacevole. Perché piacevole è il format, ben costruito, che ci ricorda essenzialmente una qualità: conversare, con la propria voce e senza nascondersi dietro a una tastiera, regala ancora tante emozioni impareggiabili. I simpatici jingle di Paolo Arcuri sottolineano l’aspetto comico di una trasmissione che via via cresce sempre di più, unendo un linguaggio radiofonico a quelli televisivo e persino social.
L’attesa intorno a Sanremo 2025 è tanta: Amleto ammette che vorrebbe sentire, insieme a pezzi straordinari, anche qualcosa di eccezionalmente brutto. Non sarà difficile probabilmente, perché Sanremo si accompagna da sempre con la prerogativa di sorprendere con i suoi eccessi. Vale ovviamente anche per i look: Achille Lauro in primis sa già che, qualora non dovesse piacere il suo brano, farà sempre parlare di sé con i suoi costumi, idem Elodie che però forse quest’anno più del passato saprà dimostrare, con un brano divertente e ballabile, che le sue canzoni sono da ascoltare oltre che da vedere.
Il Festival 2025 inizia martedì, ma Conversazione Sanremo Edition è già partito: d’altra parte, se è vero come dice lo slogan che “Tutti cantano Sanremo”, è tutto nasce proprio dal pubblico. Finalmente ecco dunque un modo per renderlo ancora più protagonista della kermesse più amata.