Cucina italiana, forma d’arte, patrimonio UNESCO

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Foto di Stefan da Pixabay

Il sistema di certificazione ITA0039 riconosce il valore fondamentale dell’eccellenza culinaria nostrana

La cucina italiana è molto più di un insieme di piatti prelibati, è una vera forma d’arte, che rappresenta la storia, la cultura e l’identità del popolo italiano. Il Ministero della Cultura e il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF), hanno annunciato l’avvio dell’iter per la candidatura della cucina italiana a patrimonio culturale immateriale dell’umanità. La candidatura, lanciata lo scorso 23 marzo, avrà esito nel 2025.

Ogni piatto della nostra tradizione racconta una storia e ogni gusto racchiude un’esperienza culinaria unica, ispirando chef, ristoratori e appassionati di gastronomia in tutto il mondo. Uno degli elementi distintivi della cucina italiana è, infatti, l’importanza data agli ingredienti di alta qualità e genuinità. Una cucina, la nostra, che si basa sulla freschezza e sulla stagionalità degli ingredienti, con una grande attenzione alla provenienza locale, che diviene principale veicolo di promozione del nostro Paese. Il patrimonio culturale immateriale è fondamentale nel mantenimento della diversità culturale di fronte alla globalizzazione: la sua importanza non risiede nella manifestazione culturale in sé, bensì nella ricchezza di conoscenza e competenze, che vengono trasmesse da una generazione all’altra. L’UNESCO non protegge il singolo alimento, ma la tradizione che lo coinvolge, valorizzando la ritualità di un processo che merita l’inserimento nei patrimoni immateriali dell’umanità.

Sono 4 milioni i lavoratori attivamente impiegati nella vasta filiera nazionale del cibo, che costituisce un pilastro fondamentale dell’economia italiana, per un valore stimato di 580 miliardi di euro, equivalente a un quarto del Pil.* Cuochi, ristoratori, contadini, artigiani, negozianti, tecnici di sicurezza alimentare e sommelier: la proposta di candidare la cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco assume un’importanza cruciale. L’eccellenza culinaria italiana abbraccia un vasto panorama che va dalla produzione all’assaggio, coinvolgendo ben 740.000 aziende agricole, 70.000 imprese alimentari, oltre 330.000 attività ristorative e 230.000 punti vendita al dettaglio. Questa estesa rete si estende su tutto il territorio, garantendo un costante approvvigionamento di prodotti di qualità ai consumatori sia italiani che internazionali, diffondendo il sapore autentico dell’Italia in quasi ogni angolo del mondo. Eppure, siamo anche testimoni di un’infinita serie di imitazioni e falsificazioni culinarie. L’impatto globale del fenomeno dell’Italian Sounding è in crescita costante, si parla di una crescita di più del 70% negli ultimi dieci anni. L’ultimo scempio in ordine di tempo è la “Carbonara” preparata con pollo sintetico, servita in un ristorante di Singapore. Distorsioni delle ricette e dei prodotti utilizzati per realizzarle, sembrano appartenere a un mondo di “fantasy horror” culinario, dove ogni sorta di aberrazione sembra essere permessa. Tiramisù senza mascarpone, l’utilizzo di olio di semi per la cotoletta alla milanese, l’insalata caprese servita con formaggio industriale al posto della tradizionale mozzarella di bufala. E non finisce qui: persino la pizza è soggetta a versioni inimmaginabili, passando dall’ananas al pollo.

ITA0039 by ASACERT, riconosce il valore fondamentale del cibo nel patrimonio culturale italiano. Il sistema di certificazione ITA0039 by ASACERT, si basa su una semplicità voluta, una trasparenza di processo e criteri selezionati con attenzione, attraverso un approccio tecnico tipico dell’organismo di certificazione. Questa efficace modalità garantisce che i ristoranti certificati offrano ai propri clienti un’esperienza italiana autentica e completa, che spazia dai prodotti al menù, dal servizio alla valorizzazione del territorio.

ITA0039 ha lanciato una campagna #ITA0039CucinaItalianaUnesco, a supporto della candidatura, chiedendo ai ristoratori certificati, di contribuire con una loro testimonianza. La risposta è stata altissima: sono pervenute immagini dei ristoratori e dei loro team, da ogni parte del mondo. La campagna, diffusa sui principali organi di informazione nazionali ed esteri, social media, News e newsletter, ha lo scopo di massimizzare la visibilità di questo importante passo, includendo tutti coloro che, nel mondo, sono i veri ambasciatori del patrimonio enogastronomico italiano, della nostra cultura e della nostra identità.

* Dati Coldiretti.

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