Ecco servite le tante proprietà della patata

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Bollente, fritta o in zuppa, la patata, giunge in Europa dal Nuovo Mondo. Il suo ingresso non è trionfale e la sua diffusione molto lenta, accompagnata da una pessima pubblicità: cresce sottoterra ed è il nutrimento principale, perché a disposizione a buon prezzo, di soldati e galeotti.

Nel 1588 Walter Raleigh la introduce in Inghilterra, tuttavia la coltivazione si diffonde nella vicina Irlanda. Infatti, ne La ricchezza delle Nazioni, l’inglese Adam Smith, biasima i suoi compatrioti, in quanto non apprezzano le patate, a differenza degli Irlandesi. Antoine Parmentier, la porta in Francia nel 1771, in seguito a un periodo di prigionia in Prussia durante la guerra dei sette anni, e nutrendosi quasi esclusivamente di patate ne riconosce non solo i valori nutrizionali ma anche il sapore. Parmentier, infatti, prendendo parte a un concorso indetto dall’Accademia di Besançon sulla ricerca di possibili sostituti del pane, scrive un articolo sull’importanza nutrizionale delle patate.

Anche nell’Italia settecentesca l’economista Antonio Zanon cerca di far introdurre la patata nell’agricoltura friulana e Giovanni Vincenzo Virginio fa lo stesso in Piemonte, pubblicando ne 1799, presso la Stamperia Reale, il Trattato della coltivazione delle patate o sia pomi di terra volgarmente detti tartiffle, dato in luce dall’avvocato Vincenzo Virginio, Socio ordinario della Reale Società agraria di Torino e di altre Accademie, dedicato agli accurati Agricoltori del Piemonte, distribuendo gratuitamente patate al popolo a scopo promozionale. Da quel momento la diffusione delle patate in Italia raggiunge numeri importanti fino ad arrivare a riconoscerne non solo i valori nutrizionali, ma anche le proprietà curative.

Aiutano a dimagrire, perché contengono un alto indice glicemico che permette di sentirci sazi per più tempo. Calmano lo stress, perché sono ricche di vitamina B6 che aiuta a mantenere il sistema nervoso in salute e uno stato d’animo equilibrato. Calmano le infiammazioni interne, perché cotte al forno o bollite sono morbide e facili da digerire, dunque ottime per le irritazioni dell’apparato digerente. Invece per alleviare un’infiammazione esterna basta sfregare una patata cruda sulla zona interessata. Migliorano le funzioni cerebrali, perché le elevate quantità di rame e ferro in esse presenti stimolano l’attività cerebrale e se mangiate con la buccia possono migliorare la memoria. La buccia delle patate, fonte di nutrienti come rame, manganese, potassio e vitamine B, aiuta anche chi soffre di calcoli renali.”