Pioveva a dirotto, il 3 ottobre 2020 a Bagnoregio. Un suolo nobile e antichissimo, percorso da migliaia di turisti l’anno, noto in tutto il mondo. Noi di CulturaIdentità decidemmo, con in testa Edoardo Sylos Labini e con il supporto illuminato e illuminante di Vittorio Sgarbi e ad altri compagni di avventura, di lanciare una sfida all’Italia chiacchierona e alle schiere degli speculatori in salsa sinistra. Da Civita di Bagnoregio, la città di Bonaventura Tecchi e di San Bonaventura, con un dibattito appassionato, guardato a vista da oltre venti labari cittadini di altrettanti comuni italiani, sindaci, consiglieri comunali, di tornare a riempire di significato i paesi, i borghi, i luoghi dell’anima più profonda della nazione, nell’epoca cupa e replicante, meccanizzata e alfanumerica. Pionieri, fummo, a contrasto di un’insana modernità intraducibile, destinata alle nostre città, ridotte a recinti per uomini folla, teatri di posa in cui Helsinki assomiglia orribilmente a Roma, nella via del commercio che inquina ogni architettura, soprattutto umana. Nacque un manifesto culturale che mai sarà perversione elettorale ma il peso della propria porzione di responsabilità agli occhi della storia. Non ci appartiene l’idea di girarci di spalle. Salvare le città, specie le più piccole realtà, pori sulla pelle d’Italia, dalla burocrazia, dalla globalità, dalla replica, dalla deficienza ipertrofica, dall’improvvisazione politica, Riempendo, non lamentando. Facemmo nostre le parole di uno dei più grandi filosofi estetici mai esistiti, Rosario Assunto: “Il paesaggio della memoria e della fantasia è stato ridotto a puro e semplice spazio della geometria”. Anonima convenienza funzionale. Distruzione della Bellezza. Ciò che è da impedire a ogni costo. Lanciammo a Bagnoregio le Città Identitarie. L’identità profonda, antica, intima delle nostre terre non viene oltraggiata dall’ingombrante passaggio del presente, ma continua a declinarsi, prosegue. Convive con esso. Noi, qui, a guardiani di questa rispettosa transizione. Da quel 3 ottobre, le Città Identitarie che aderiscono a CulturaIdentità sono decine e decine, in tutta Italia. Abbiamo parlato della loro vita, delle loro pulsazioni, abbiamo raccontato la loro storia, i loro eventi, e tratteggiato la loro essenza, che taglia il tempo; abbiamo dipinto il volto delle genti e lo abbiamo poi, col nostro mensile, portato a tutti. Casa per casa. Promuovendo. La Bellezza diventa ricchezza