Giusto un po’ di tempo fa il buon Eraclito aveva già distinto il mondo in svegli e dormienti. I primi sono i filosofi, i saggi, gli unici capaci di cogliere l’essenza autentica di tutte le cose al di là delle mendaci apparenze che qualcuno vorrebbe imporci; i secondi sono i dormienti, i non filosofi, così assuefatti al pensiero dominante (ma non quello di leopardiana memoria!) al punto tale da aver smarrito completamente la facoltà di discernere tra realtà e finzione, verità e illogicità.
Se tale stato confusionale distorsivo appare notoriamente e storicamente insito nelle coscienze umane, non possiamo negare quanto da un anno a questa parte sia stato esasperato e scagliato alle stelle. Ed è proprio l’illogicità la nuova tirannica sovrana dei nostri giorni, che regna indisturbata sulle nostre coscienze risplendendo sulle sciagure umane, fino ad abbattersi rovinosamente sulla poca lucidità rimasta ancora in nostro possesso. Forse siamo allo stremo delle forze, allo stremo della lucidità. Come se non bastassimo più a noi stessi al punto tale da aver costantemente necessità di rassicurazioni mendaci, slogan persuasivi, regole coercitive, finanche di previsioni esiziali: come se in fondo non sapessimo più ribellarci a un abbacinante stato di paura.
L’obiettivo è semplice e in parte conseguito: quello di metterci gli uni contro gli altri, in una quotidiana guerra di opinione, fatta di offese gratuite, attacchi alle altrui convinzioni e compulsive ossessioni, fino a essere risucchiati in una vera e propria e non definibile altrimenti psicosi di massa.
Mai alcuna persona neurologicamente sana, prima di questo mitologico e fantascientifico 2021, avrebbe potuto anche solo lontanamente immaginare l’esistenza di un virus così letale tale da infettare solo nei negozi di abbigliamento e non in quelli di intimo. Insomma, non tocca a noi spiegarvi quanto le t-shirt brulichino di virus, mentre i reggiseni ne siano per natura immuni. Discorso analogo per le profumerie: se desiderare nuovi pantaloni è un reato degno di gogna sociale e mediatica, non lo sarà volere un rossetto. Nei negozi di cosmetici infatti per fortuna nessun pericolo!
È curioso notare come ancora lo stesso virus prenda di mira solo chi viaggi in auto con la propria famiglia per una scampagnata da Milano a Venezia, ma non chi vola in un aereo pieno zeppo di sconosciuti da Malpensa a Madrid.
Le ricerche su questo virus sono così futuristiche da aver stabilito che esso si possa contrarre inoltre sorprendentemente solo dopo le 22. Anche se si cammina da soli infatti si rischierebbe di contaminare l’aria circostante. Geniale inoltre che persino gli alberghi tutti sembrino avere una particolare schermatura biologica: ristoranti, bar, sale da ballo, palestre, piscine, spa, ambienti e sale comuni sono assolutamente immuni e protetti da eventuali contagi proprio in ragione del loro essere siti all’interno di una struttura alberghiera. Si dice invece che la pizzeria a gestione familiare dietro l’angolo, a pochi metri dall’albergo sopracitato, abbia invece causato così tanti morti da dover restare chiusa per il bene della Nazione.
Anche pensare di andare dal parrucchiere o dall’estetista è ormai divenuta un’idea criminale: solo negli studi televisivi o prima delle conferenze stampa dei nostri paladini politici e giornalisti da mandare in onda a reti unificate è lecita la messa in piega perché in quel caso il virus è attenuato dalle esigenze televisive!
Se teatri e cinema infine rappresentano l’acme della pericolosità virologica, il pubblico chiamato ad applaudire nei programmi televisivi ne sarebbe invece completamente all’oscuro.
Vietato infine sostare su una panchina in solitudine all’aperto, ma lecito passeggiare. Occhio poi al cono gelato: menomale che il virus si annida solo su quello mentre snobba le coppette, che come sappiamo possono ancora essere servite!
Ma non disperate: in amore, in guerra e all’autogrill fortunatamente tutto è lecito… e se sedendoci al tavolino di un bar o di un ristorante rischiamo di diventare untori socialmente deprecabili, saremo protetti nel caso in cui volessimo consumare comodamente il nostro pasto lungo qualche autostrada.
Le metropolitane sono così piene che le porte stentano a chiudersi, ma chi cammina da solo in riva al mare deve mostrare autocertificazione per un possibile attentato alla salute pubblica.
Alle porte dei centri vaccinali c’è ogni volta una nuova Woodstock, ma il vero problema è solo quello di estirpare i tavoli da quattro persone che consumano una pizza sotto casa.
Esercito e poliziotti tappezzano strade deserte da cima a fondo perquisendo, nemmeno fossero latitanti, i bambini che vanno a compare un gelato, mente poco più avanti c’è qualche delinquente che spaccia sereno e indisturbato.
Siamo diventati così stupidi da non riuscire più a discernere il coraggio dalla bassezza. Così stupidi e patetici da reputare un eroe chi denuncia “assembramenti illeciti e sovversivi” in casa del proprio vicino, da reputare eroe chi urla ai passanti lontani oltre venti metri di alzare la mascherina.
Così stupidi e patetici da ritenere pazzi sovversivi i nonni che giocano con i loro nipotini, così stupidi e patetici da credere ancora a ogni barzelletta di cui siamo schiavi ogni giorno. Così stupidi e patetici da accettare di avere paura di ogni persona che incontriamo fino a cambiare marciapiede e a non guardare più negli occhi chiunque ci capiti davanti. Così stupidi e patetici da sacrificare la vita per paura della morte.